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p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 21 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 1, 14-20

โ€œGiona si alzรฒ e andรฒ a Ninive secondo la parola del Signore e predicavaโ€ฆโ€. Il libro di Giona รจ un magnifico racconto posto al cuore della Bibbia che ha il sapore di una fiaba con molti elementi mitici: la grande cittร , il re, il grande pesce dal quale Giona viene ingoiato.

Ninive (odierna Mosul in Irak) ย รจ descritta nel libro di Giona come un ricordo lontano: il testo risale probabilmente al tempo dopo lโ€™esilio, forse verso il 400 a.C. Tema di fondo รจ la domanda su come si intende la salvezza di Dio. In contrasto con una impostazione esclusiva, Giona apre ad un nuova comprensione. Al cuore del testo sta il manifestarsi della cura e della misericordia di Dio rivolta a tutti, oltre ogni confine e che si comunica in modo diverso.

Giona รจ profeta che pretende di piegare Dio alle sue vedute: allโ€™inizio non segue la voce che lo chiama ad andare verso la grande cittร  ma si dirige decisamente in senso opposto. Cosรฌ il racconto introduce il tema della conversione quale movimento che coinvolge la grande cittร , ma anche Giona stesso. Chiuso in una religiositร  che esclude, pretende di possedere il progetto di Dio sulla storia, ma Dio lo conduce ad un cambiamento che attraversa lโ€™intero suo viaggio.

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Il re di Ninive alla predicazione di Giona risponde con il cambiamento e il digiuno insieme a tutta la cittร . Ma Giona รจ indispettito perchรฉ Dio si manifesta a lui come un โ€˜Dio misericordioso e clemente, longanime e di grande amore, che ti lasci impietosire riguardo al male minacciatoโ€™ (Gn 4,2).ย 

Anzichรฉ accogliere tale volto di Dio Giona vive la delusione sino a chiedere โ€˜toglimi la vitaโ€™. La scena finale del racconto presenta lโ€™opera paziente di educazione di Dio: suo desiderio รจ recuperare anche Giona ad un nuovo rapporto con lui e con gli altri. Cosรฌ attorno alla pianta di ricino che per un momento arreca sollievo al profeta contrariato e poi velocemente appassisce per il caldo si articola la riflessione finale del libro, quale parola di Dio per Giona: โ€˜Tu ti dai pena per quella pianta di ricino โ€ฆ e io non dovrei aver pietร  di Ninive, quella grande cittร โ€ (Gn 4,10-11)

Dio si prende cura dei vicini e dei lontani e la sua opera รจ condurre gli uni e gli altri, in modi diversi, ad aprirsi ad un incontro nuovo con Lui e ad uno sguardo diverso sugli altri. Cโ€™รจ una benedizione di Dio sulla storia, e su ogni percorso umano che puรฒ aprirsi al bene, che raccoglie rafforza ed apre futuro.

Alla rigidezza di una religione che esclude e diventa strumento di inimicizia รจ contrapposto  un cammino โ€“ per Giona รจ un viaggio pericoloso โ€“ di scoperta della presenza di Dio oltre ogni limite e confine.

Lโ€™incontro con Dio รจ dono di presenza racchiuso e talvolta nascosto in ogni cammino che si apre allโ€™incontro con lโ€™altro.

Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.


p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

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