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p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 19 Maggio 2024

Domenica 19 Maggio 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 15,26-27; 16,12-15

Negi atti degli apostoli la venuta dello Spirito a Pentecoste è presentata con riferimento ai prodigi dell’esodo (cfr. Es 19,3-20): le immagini del vento, imprendibile, e del fuoco che trasforma gli apostoli impauriti e li rende capaci di parola rinviano ai segni dell’esodo.

Lo Spirito genera un percorso contrario a quello di Babele o anche esprime la promessa insita in Babele, cioè il disegno di Dio di una umanità plurale e capace di comunicare: contro la pretesa di avere una sola torre e una sola lingua, a Pentecoste le lingue diverse e la possibilità di intendersi aprono ad una realtà nuova. Contro la pretesa di un unico dominio, la presenza di popoli diversi è un nuovo orizzonte. Babele è simbolo del progetto di potere di chi domina, a Pentecoste si attua invece la profezia di Gioele (3,1-5): ‘io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo…’.

Dio rimane fedele alla sua promessa e il dono dello Spirito per tutti i popoli della terra apre a scoprire nella diversità riconciliata di razze popoli e lingue un dono da accogliere. Ci si può riconoscere partecipi di una medesima famiglia, legati insieme fratelli e sorelle in rapporto al Dio dell’accoglienza e della comunione.

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“Quando verrà il Consolatore, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza…” (Gv 15,26-27).

Il consolatore è colui che porta aiuto, sta accanto e sostiene: è ciò che ha compiuto Gesù nella sua vita. Così lo Spirito è presentato come la presenza vicina. Sarà il grande suggeritore e la grande guida: guiderà alla verità tutta intera. Lo Spirito è presentato con il profilo di un ‘tu’ personale: presenza interiore, non racchiudibile, vicina nel momento della prova, compagnia nella testimonianza quotidiana.

Darà forza per essere testimoni della presenza di Cristo risorto nella storia. Lo Spirito accompagna ad incontrare il Risorto nei cammini della storia, guida così alla verità tutta intera. Il suo agire apre a comprendere sempre più la ‘verità’ vivente che è lo stesso Gesù Cristo. Nel IV vangelo verità non è infatti una dottrina da conoscere ma una presenza da incontrare.

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Lo Spirito introduce nel mistero della nascita, morte e risurrezione del Signore Gesù, nelle profondità della sua vita. Lo Spirito è totalmente rivolto a quanto Gesù ha compiuto: “Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.

Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve l’annunzierà”. Lo Spirito è anche tutto rivolto al Padre e introduce nella relazione di comunione e di reciprocità: “Tutto quello che il Padre possiede è mio, per questo vi ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà” (Gv 16,15).

Il dono dello Spirito genera una vita nuova: nella sua forza si può camminare secondo la legge dello Spirito, legge di libertà e di dono di sé. Paolo nella lettera ai Galati contrappone  ‘legge della carne’ e legge dello Spirito.

Fa così emergere il contrasto tra un modo di intendere la vita secondo un principio egoista, nella preoccupazione ripiegata sul proprio interesse e nella dimenticanza degli altri: è questa la legge della carne. Ad essa si oppone ad un’altra prospettiva. ‘Carne’ in tale contesto significa egoismo.

A questo modo di intendere la vita si oppone radicalmente la ‘legge dello Spirito’ e ne sono indicati i suoi frutti: “…amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dono di sé”. Sono questi i segni di una vita disponibile a farsi orientare dalla forza dello Spirito. E’ forza che spinge verso l’altro, al servizio, al dono. Si apre così un camminare nello Spirito. Tale ‘camminare’ investe la quotidianità e si esprime in ‘frutti’ nella vita.

Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.


p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose ‘santa Caterina da Siena’ a Firenze. Direttore del Centro Espaces ‘Giorgio La Pira’ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira – Firenze.

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