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p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 19 Gennaio 2025

Domenica 19 Gennaio 2025 - II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Gv 2,1-11

โ€œper amore di Gerusalemme non mi concederรฒ riposo, finchรฉ non sorga come aurora la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. (โ€ฆ) sarai chiamata con un nome nuovo, che la bocca del Signore indicherร โ€.

Lo sguardo del profeta va oltre la situazione di buio e di desolazione del presente. Eโ€™ invito a non cedere, a resistere nella prova, a sopportare la fatica della pazienza, nel rimanere fedeli anche nel tempo della prova. Con uno sguardo lungo: finchรฉ non sorga come aurora la sua giustiziaโ€ฆ Il profeta รจ sentinella di una aurora racchiusa nella promessa di Dio e che coinvolge la storia. Gerusalemme, la cittร  della pace, cittร  perรฒ segnata storicamente dallโ€™odio, dallโ€™incomprensione dalla violenza dalla guerra, รจ cittร  che reca una promessa da accogliere e costruire.

โ€œQuesto, a Cana di Galilea, fu lโ€™inizio dei segni compiuti da Gesรนโ€. Cana nel IV vangelo รจ il primo dei sette segni che disegnano un percorso fino al momento della croce a Gerusalemme, lโ€™ora di Gesรน. I โ€˜segniโ€™ sono indizio e indicazione, rinvio ad altro. A Cana viene meno il vino, simbolo dellโ€™amore. La gioia della festa in un momento particolare come la celebrazione delle nozze rischia di venir meno. Eโ€™ in gioco la festa di nozze, di incontro tra due giovani,  ma รจ in gioco ad un livello piรน profondo lโ€™incontro di Dio con lโ€™umanitร .

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Cโ€™รจ una storia di amore che rischia di non avere respiro, come il vino nelle anfore ormai esaurito. In questo senso Cana รจ segno, รจ chiave di lettura dellโ€™intero vangelo. Lรฌ si attua una manifestazione: cโ€™รจ una presenza di Dio da incontrare in modo nuovo, E si fa vicino al di lร  di ogni attesa e di ogni schema. Gesรน con la sua vita reca la novitร  di un incontro possibile con un volto di Dio che si fa vicino nellโ€™amore, nella gioia, nella quotidianitร  della case e dellโ€™esperienza dโ€™incontro, attorno alla tavola. Il sogno di Dio รจ lo svolgersi dellโ€™amore tra gli esseri umani, la gioia dellโ€™incontro.

Lโ€™intervento di Maria richiama a questo sguardo alle storie: non hanno piรน vino. Al centro sta lโ€™attenzione e la cura per le persone nella loro realtร  di bisogno e sofferenza. E Maria insiste โ€˜fate quello che vi dirร โ€™. Questo invito รจ chiave per comprendere il cuore del vangelo: non una teoria da conoscere ma un incontro da accogliere, una parola da compiere nel lasciarsi coinvolgere. Sei giare piene di acqua sono trasformate in giare contenenti vino tanto buono da suscitare lo stupore di chi dirigeva il banchetto: รจ questo il segno di Cana, segno del vino che porta gioia e rallegra il banchetto.

Il vino delle anfore รจ segno della presenza di Cristo come sposo che porta una gioia nuova e diversa, la gioia per la venuta del messia atteso nella storia umana. Eโ€™ un segno tutto orientato allโ€™ora di Gesรน, colui che porta la gioia nuova. โ€œIl mio Gesรน รจ il rabbi che amava i banchetti, che soccorre i poveri di pane e i poveri di vino. Il Dio in cui credo รจ il Dio di Gesรน, quello delle nozze di Cana ; il Dio della festa e del gioioso amore danzante; credo in un Dio felice, che sta dalla parte del vino migliore, del profumo di nardo prezioso, dalla parte della gioia: la felicitร  di questa vita si pesa sul dare e sul ricevere amoreโ€ (Ermes Ronchi)

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Unโ€™ultima annotazione a partire dalla seconda lettura: โ€œvi sono diversi carismi, ma uno solo รจ lo Spiritoโ€. Questa settimana preghiamo per lโ€™unitร  dei cristiani. Eโ€™ una svolta importante ย aprirsi al cammino per oltrepassare le divisioni che ci sono state nella storia e camminare insieme verso lโ€™unitร . Eโ€™ da considerare peraltro che lโ€™unitร  a cui siamo chiamati non schiaccia le differenze e forse possiamo accogliere questa grande lezione dalla storia: i diversi cammini delle chiese ed anche le divisioni hanno manifestato accenti diversi su aspetti particolari, su differenze.

Queste accentuate nel passato e nel presente come ragioni di separazioni e di ostilitร , possono divenire, con uno sguardo altro, essere viste come motivi di nuovo cammino, nella ricerca della, fraternitร  e della pace. Nellโ€™orizzonte della chiamata di Gesรน โ€˜che siano unoโ€™ queste differenze possono essere comprese come doni che ogni comunitร  reca alle altre ricordando che nessuno รจ padrone del vangelo e che il volto di Dio da testimoniare oggi รจ il Dio dellโ€™incontro e della pace. E oggi in modo nuovo siamo chiamati al lasciarci guidare dallo Spirito sorgente dei diversi doni e di accoglienza reciproca.

Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.

p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

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