โper amore di Gerusalemme non mi concederรฒ riposo, finchรฉ non sorga come aurora la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. (โฆ) sarai chiamata con un nome nuovo, che la bocca del Signore indicherร โ.
Lo sguardo del profeta va oltre la situazione di buio e di desolazione del presente. Eโ invito a non cedere, a resistere nella prova, a sopportare la fatica della pazienza, nel rimanere fedeli anche nel tempo della prova. Con uno sguardo lungo: finchรฉ non sorga come aurora la sua giustiziaโฆ Il profeta รจ sentinella di una aurora racchiusa nella promessa di Dio e che coinvolge la storia. Gerusalemme, la cittร della pace, cittร perรฒ segnata storicamente dallโodio, dallโincomprensione dalla violenza dalla guerra, รจ cittร che reca una promessa da accogliere e costruire.
โQuesto, a Cana di Galilea, fu lโinizio dei segni compiuti da Gesรนโ. Cana nel IV vangelo รจ il primo dei sette segni che disegnano un percorso fino al momento della croce a Gerusalemme, lโora di Gesรน. I โsegniโ sono indizio e indicazione, rinvio ad altro. A Cana viene meno il vino, simbolo dellโamore. La gioia della festa in un momento particolare come la celebrazione delle nozze rischia di venir meno. Eโ in gioco la festa di nozze, di incontro tra due giovani, ma รจ in gioco ad un livello piรน profondo lโincontro di Dio con lโumanitร .
- Pubblicitร -
Cโรจ una storia di amore che rischia di non avere respiro, come il vino nelle anfore ormai esaurito. In questo senso Cana รจ segno, รจ chiave di lettura dellโintero vangelo. Lรฌ si attua una manifestazione: cโรจ una presenza di Dio da incontrare in modo nuovo, E si fa vicino al di lร di ogni attesa e di ogni schema. Gesรน con la sua vita reca la novitร di un incontro possibile con un volto di Dio che si fa vicino nellโamore, nella gioia, nella quotidianitร della case e dellโesperienza dโincontro, attorno alla tavola. Il sogno di Dio รจ lo svolgersi dellโamore tra gli esseri umani, la gioia dellโincontro.
Lโintervento di Maria richiama a questo sguardo alle storie: non hanno piรน vino. Al centro sta lโattenzione e la cura per le persone nella loro realtร di bisogno e sofferenza. E Maria insiste โfate quello che vi dirร โ. Questo invito รจ chiave per comprendere il cuore del vangelo: non una teoria da conoscere ma un incontro da accogliere, una parola da compiere nel lasciarsi coinvolgere. Sei giare piene di acqua sono trasformate in giare contenenti vino tanto buono da suscitare lo stupore di chi dirigeva il banchetto: รจ questo il segno di Cana, segno del vino che porta gioia e rallegra il banchetto.
Il vino delle anfore รจ segno della presenza di Cristo come sposo che porta una gioia nuova e diversa, la gioia per la venuta del messia atteso nella storia umana. Eโ un segno tutto orientato allโora di Gesรน, colui che porta la gioia nuova. โIl mio Gesรน รจ il rabbi che amava i banchetti, che soccorre i poveri di pane e i poveri di vino. Il Dio in cui credo รจ il Dio di Gesรน, quello delle nozze di Cana ; il Dio della festa e del gioioso amore danzante; credo in un Dio felice, che sta dalla parte del vino migliore, del profumo di nardo prezioso, dalla parte della gioia: la felicitร di questa vita si pesa sul dare e sul ricevere amoreโ (Ermes Ronchi)
- Pubblicitร -
Unโultima annotazione a partire dalla seconda lettura: โvi sono diversi carismi, ma uno solo รจ lo Spiritoโ. Questa settimana preghiamo per lโunitร dei cristiani. Eโ una svolta importante ย aprirsi al cammino per oltrepassare le divisioni che ci sono state nella storia e camminare insieme verso lโunitร . Eโ da considerare peraltro che lโunitร a cui siamo chiamati non schiaccia le differenze e forse possiamo accogliere questa grande lezione dalla storia: i diversi cammini delle chiese ed anche le divisioni hanno manifestato accenti diversi su aspetti particolari, su differenze.
Queste accentuate nel passato e nel presente come ragioni di separazioni e di ostilitร , possono divenire, con uno sguardo altro, essere viste come motivi di nuovo cammino, nella ricerca della, fraternitร e della pace. Nellโorizzonte della chiamata di Gesรน โche siano unoโ queste differenze possono essere comprese come doni che ogni comunitร reca alle altre ricordando che nessuno รจ padrone del vangelo e che il volto di Dio da testimoniare oggi รจ il Dio dellโincontro e della pace. E oggi in modo nuovo siamo chiamati al lasciarci guidare dallo Spirito sorgente dei diversi doni e di accoglienza reciproca.
Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.