p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 18 Dicembre 2022

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โ€˜Eccomi manda meโ€™: รจ la risposta di Isaia, sacerdote di Gerusalemme che mentre svolgeva il culto nel tempio risponde allโ€™irruzione del Santo nella sua vita. Eโ€™ esperienza sconvolgente di chiamata ad essere profeta da lui narrata con i tratti della visione: un angelo che accosta alle sue labbra un carbone ardente dellโ€™altare, in atto di purificazione e di invio per annunciare le parole di Dio.

Da quel momento inizia la sua avventura di profeta. Cosรฌ si pone di fronte ad Acaz, re dโ€™Israele e gli annuncia la futura nascita di un โ€˜Emmanueleโ€™, un re giusto erede di Davide: si comporterร  in modo ben diverso dai re infedeli, come lo stesso Acaz alla ricerca di sicurezze e alleanze militari. Lโ€™Emmanuele sarร  esempio di abbandono nella fiducia nel Dio dellโ€™alleanza che solo puรฒ dare lโ€™autentica sicurezza. E vi sarร  un piccolo gruppo di credenti, il โ€˜resto dโ€™Israeleโ€™, che rimarrร  saldo in questa fiducia: โ€œsi appoggeranno sul Signore, sul Santo dโ€™Israele, con lealtร โ€ (Is 10,20).

Dal punto di vista storico la figura di questo Emmanuele, re fedele a Dio, รจ da identificare nel figlio di Acaz, Ezechia, descritto come sovrano pio. Ma lโ€™annuncio di Isaia reca in sรฉ un orizzonte di speranza e ad unโ€™attesa piรน profonda (cfr. Is 11,1-16): Dio stesso stabilirร  il regno del messia (il suo unto) come situazione nuova di pace: โ€œla pace non avrร  fineโ€ (Is 9,5-6). Isaia quindi indica in questo bambino un segno, e rinvia ad una speranza oltre i confini del tempo.

Matteo ha presente i testi di Isaia mentre scrive il suo vangelo. Per Matteo Gesรน ย compie le promesse che Isaia aveva delineato. Lโ€™annuncio della sua nascita riprende schemi ben noti: la presenza di un angelo, il nome, una difficoltร  da superare, un segno e le caratteristiche del profeta (cfr. lโ€™annuncio di Sansone in Gdc 13,1-24).

Matteo offre cosรฌ una chiara interpretazione: Gesรน si pone nella discendenza di Davide โ€“ Giuseppe รจ infatti chiamato โ€˜figlio di Davideโ€™ e sarร  lui a dargli un nome, โ€˜tu lo chiamerai Gesรน: egli infatti salverร  il suo popolo dai suoi peccatiโ€™ -.

Lโ€™operare dello Spirito Santo รจ colto sin dal momento iniziale della vita stessa di Gesรน. Matteo vuol dirci che la vita di Gesรน viene da Dio. A Giuseppe, uomo โ€˜giustoโ€™ รจ rivolto lโ€™invito a โ€˜non temereโ€™ per lasciarsi coinvolgere nellโ€™opera di Dio. โ€˜Giustoโ€™ significa โ€˜fedeleโ€™ e Giuseppe vive un duplice fedeltร , verso Maria a cui รจ legato e a cui non viene meno e alla chiamata di Dio. Si abbandona nella fede ad un progetto che lo supera e lo coinvolge prendendo con sรจ chi Dio gli affida.

A Giuseppe รจ anche affidato il compito di dare il nome, e il nome di Gesรน significa โ€œDio reca salvezzaโ€: anche cosรฌ Giuseppe si rende disponibile al disegno di Dio.

Al di dentro delle nostre esperienze sta una attesa piรน profonda, lโ€™attesa di un nome, di qualcuno che solo puรฒ salvare. Possiamo anche aprirci alla meraviglia che quel โ€˜nomeโ€™ sta oltre ogni nostra attesa e possibilitร , รจ dono e venire gratuito di Dio che libera e salva. Natale รจ questo annuncio.

Fonte: il sito di don Alessandro Cortesi


p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.