โPreparerร il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande, un banchetto di vini eccellenti, di cibi succulenti, di vini raffinati. โฆEliminerร la morte per sempre, il Signore Dio asciugherร le lacrime su ogni voltoโ.
Mangiare insieme รจ una delle espressioni fondamentali della vita umana e dellโincontro con gli altri. Eโ esperienza che trova modalitร diverse nelle varie culture ma racchiude una profonda potenza simbolica. Lโimmagine del banchetto sta al centro delle promesse profetiche che annunciano il tempo del messia, un futuro segnato dallโintervento di Dio, dal compiersi del suo disegno sulla storia.
Isaia usa questa immagine del banchetto per evocare un incontro dei popoli sul monte di Sion. E sarร condivisione di un cibo preparato per tutti da Dio stesso. Questo stare insieme a tavola รจ parte di un futuro in cui anche la morte sarร eliminata: lโazione di Dio รจ vita, dono di gioia e di incontro, e Dio stesso รจ piรน forte della morte che genera sofferenza e paura. Il Signore stesso prepara un banchetto aperto allโincontro di pace di tutti i popoli.
Le testimonianze dei vangeli attestano la partecipazione di Gesรน a momenti conviviali e la condivisione che egli ha attuato attorno alla tavola rompendo barriere di separazione e attuando una accoglienza aperta con esclusi, irregolari, marginali. Anche nelle sue parole Gesรน rinvia spesso al motivo del banchetto (Lc 14,16-24; Mt 25,1-12).
Nel vangelo di Matteo la condivisione della tavola รจ esperienza che fa scorgere come il dono di Dio oltrepassa ogni confine di separazione religiosa. Cosรฌ Gesรน รจ ammirato di fronte alla fede del centurione: โIn veritร vi dico, presso nessuno in Israele ho trovato una fede cosรฌ grande. .. molti verranno dallโoriente e dallโoccidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieliโ (Mt 8,10-11).
La pagina degli invitati al banchetto (Mt 22,1-14) unisce insieme due parabole con sottolineature diverse nel quadro del confronto di Gesรน con le autoritร religiose presso il tempio di Gerusalemme. Nella prima parabola gli invitati non accolgono lโinvito ad una festa e lโinvito รจ portato ad altri; nella seconda la veste per la festa rinvia alla responsabilitร di chi รจ invitato.
La parabola narra di un re che dopo aver preparato un banchetto manda i suoi servi a chiamare gli invitati. La risposta non รจ solo di rifiuto ma anche di disprezzo violento. I servi sono inviati a piรน riprese per trovare invitati e il re giunge a dire loro di chiamare alle nozze โcoloro che sono ai crocicchi delle strade โ e โtutti quelli che trovereteโฆโ.
Coloro che vengono invitati per primi non si lasciano toccare dallโannuncio di gioia e dalla possibilitร di incontro che il re offre loro: sono chiusi in una condizione di sicurezza che li rende insensibili. La vicenda รจ da leggere nel quadro dello scontro di Gesรน con le autoritร religiose. Esse sono esempio di un modo di vivere la religione in termini di autosufficienza, di potere e di chiusura allโincontro. Nella parabola รจ presentata cosรฌ in forma narrativa la dura affermazione di Gesรน: โi pubblicani e le prostitute vi precedono nel regno di Dioโ (Mt 21,31). Lโagire di Gesรน manifesta come il Padre ama tutti coloro che si aprono ad accogliere un invito di incontro, di convivialitร , di condivisione di vita e di salvezza. Coloro invece che si credono giusti, chiusi nelle loro certezze e nel loro orgoglio non accolgono lโinvito. Troppo concentrati sui propri meriti, al punto da avere una visione di condanna degli altri, di intransigenza e intolleranza non si aprono ad accogliere la grazia di Dio che opera nei cuori.
Il cuore della parabola sta nellโaccento sulla chiamata del re che invita ad un banchetto e ad un incontro di gioia. Eโ un invito aperto a tutti โbuoni e cattiviโ. Eโ ancora un annuncio del regno di Dio: Dio ama senza limiti, invita buoni e cattivi, offre un futuro nuovo e dona misericordia.
Il secondo momento che costituisce una seconda parabola vede la scena del banchetto tramutarsi rapidamente: un invitato non ha la veste adatta e viene espulso dalla sala. La veste indica la dimensione dellโagire, la coerenza tra fede e vita (cfr. Ap 19,8). Nel vangelo di Matteo รจ costante la critica di una fede senza coinvolgimento della vita: โNon chiunque mi dice Signore Signore entrerร nel regno dei cieliโฆโ (Mt 7,21).
Al cuore di questa seconda parabola sta lโannuncio di una responsabilitร da vivere a fronte del dono del regno di Dio. Partecipare al banchetto รจ appello ad una risposta che implica il coinvolgimento della vita ed una prassi coerente: la veste bianca รจ simbolo di tale stile.
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Fonte: il sito di don Alessandro Cortesi
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.