โConsolate, consolate il mio popolo โ dice il vostro Dio. Parlate al cuore di Gerusalemmeโ. Non si puรฒ ascoltare queste pagine dei profeti senza pensare a Gerusalemme, a quanto sta accadendo oggi nella Palestina, a Gaza. โConsolateโ รจ un invito che spinge ad ascoltare il grido di desolazione che proviene da chi รจ vittima di una violenza senza limite, dai rifugiati della Striscia di Gaza, dai bambini a cui รจ rubata lโinfanzia ed ogni possibilitร di serenitร .
Nella terra in cui tutto รจ stato devastato e ridotto a macerie, case, scuole, ospedali dai bombardamenti continui dellโesercito dโIsraele, Consolate รจ anche invito ad essere vicini a tutti coloro che in Israele desiderano una convivenza pacifica tra i popoli della regione. Questi attendono la liberazione di parenti presi in ostaggio da Hamas nel massacro del 7 ottobre 2023 e sono impietriti a fronte di scelte di un governo che non pone limite alla devastazione e allโorrore in nome della sicurezza.
Non รจ possibile ascoltare le parole del profeta senza accogliere la forza di questo appello ad essere costruttori di speranza, di nuove vie di pace e liberazione con il cuore a Gaza, nel deserto della distruzione degli edifici e dei cuori ridotti a brandelli. Nel deserto di chi ha fame e sete e vede morire i bambini per il freddo dellโinverno. โโฆNel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dioโฆ Alza la tua voce con forza, tu che annunci liete notizie a Gerusalemmeโ.
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Chiediamo al Signore di poter alzare ancora la voce per chiedere liberazione e giustizia.
Il profeta invita a scorgere la presenza di Dio come pastore che guida il gregge: โCome un pastore egli fa pascolare il gregge e con il suo braccio lo raduna; porta gli agnellini sul petto e conduce dolcemente le pecore madriโ. Non dovrebbe essere questo anche il compito di chi รจ a guida dei popoli? Accompagnare e rendere lieve la vita di chi fa fatica a camminare e portare i pesi degli altri? Lo sguardo si alza per lasciarsi cambiare il cuore nellโaffidamento ad un Dio pastore che รจ vicino e non dimenticaโฆ
Non รจ possibile ascoltare queste parole della liturgia oggi senza richiamare lโemozione per la liberazione di Cecilia Sala, giornalista imprigionata in Iran per ventun giorni e rientrata in Italia nei giorni scorsi dopo la liberazione. ร stata trattenuta in cella dโisolamento nel terribile carcere di Evin dove sono rinchiusi gli oppositori e oppositrici del regime, tutte e tutti coloro che hanno manifestato al grido โdonna, vita, libertร โ, chiedendo apertura al riconoscimento della dignitร delle donne e la libertร di poter manifestare il proprio pensiero e di vivere in una societร in cui siano riconosciuti diritti fondamentali.
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Al suo ritorno Cecilia Sala ha parlato di alcuni rari momenti di gioia vissuti nel buio dellโisolamento, la gioia di vedere un pezzetto di cielo sopra di lei, la gioia di scorgere un uccellino che volava. Forse in questi due ricordi da lei testimoniati dopo lโabbraccio con i suoi cari al rientro in Italia, si puรฒ scorgere in filigrana il messaggio della pagina del Vangelo che narra il battesimo di Gesรน.
โIl cielo si aprรฌ e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: Tu sei il Figlio mio, lโamato: in te ho posto il mio compiacimentoโ.
In questo cielo aperto si manifesta lโapertura della nostra vita e lโattesa profonda di una libertร che รจ incontro, che รจ il contrario dellโisolamento e della chiusura. E nel cielo aperto una voce: tu sei figlio, figlia. ร voce che Gesรน avverte al cuore della sua esistenza, ma รจ anche voce per ogni uomo e donna: in ogni volto cโรจ il dono di essere un โtuโ amato, in una relazione di attenzione e di cura. โTu sei amatoโ รจ la seconda parola e possiamo scoprire che nella nostra vita la grande attesa รจ quella di essere amati e che qualcuno possa rivolgere a noi una parola di bene: non siamo dimenticati e senza nome, ma possiamo scorgere nella nostra umanitร , cosรฌ come siamo, la parola di un tu che ci riconosce e ci ama ed apre orizzonti nuovi e fa crescere.
E infine: โsei il mio compiacimentoโ. ร la parola della passione, del coinvolgimento. Lo sguardo di Dio sullโumanitร ha questi tratti, inediti e sorprendenti. Non il Dio impassibile e lontano ma la presenza amante che soffre insieme. Il volto di Dio della compassione e della vicinanza ci rende responsabili di portare consolazione, vicinanza e solidarietร a tutti coloro che rimangono prigionieri delle tenebre del male e della violenza umana.
Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.