La condizione della vedova nellโantico Israele, come quella del forestiero e dellโorfano, era tra le piรน fragili e senza alcuna rilevanza sociale. Per Dio stesso, il Dio dellโesodo che ascolta il grido degli oppressi, si preoccupa del forestiero, dellโorfano e della vedova e si prende cura di loro.
Cosรฌ prega il salmo 146/145 che introduce gli ultimi cinque salmi del Salterio (Hallel): โil Signore ridona la vista ai ciechiโฆ il Signore protegge i forestieri. Egli sostiene lโorfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagiโ.
La vedova di Sarepta vive un delicato gesto di ospitalitร in una situazione di disperazione e di penuria. Il profeta Elia si presenta a lei e le chiede un poโ dโacqua e poi un pezzo di pane e poi ancora una focaccia con la poca farina, e lei risponde offrendo tutto quello che ha prima di attendere la morte. Lโautentica profezia di questo incontro non sta nella pretesa di Elia, ma รจ nascosta nei gesti di questa donna.
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Protagonista nascosta รจ poi la Parola del Signore che aveva spinto lรฌ Elia. Il Signore parla nella vita e si rende vicino nelle situazioni quotidiane. Elia segue questa Parola. Ma anche la vedova, una donna pagana che vive in terra di confine, compie la Parola del Signore. ร una straniera, non appartenente al popolo dโIsraele. Eppure in quel suo gesto di ospitalitร si apre a dare, mentre la situazione di miseria la dovrebbe condurre a trattenere. Elia puรฒ incontrare il volto di Dio vicino nel gesto della donna, vedova, straniera.
Il profeta giunge lรฌ in un percorso di fuga: รจ perseguitato e in un momento drammatico della sua vita. Si era opposto alla potente regina Gezabele, aveva smascherato lโidolatria. In questo cammino, seguendo la โparola del Signoreโ, scopre la vicinanza di Dio che provvede a lui: nella solitudine del deserto i corvi gli portano cibo e puรฒ bere al torrente.
Ma รจ soprattutto il gesto della vedova a rendere concreta la vicinanza del Signore. Quel gesto di ospitalitร nel volto di una vedova รจ segno di una presenza di Dio e della sua Parola che sta oltre ogni confine culturale e religioso. Il gesto dellโospitalitร รจ epifania del Dio vicino che accoglie e si prende cura.
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Lโincontro di Elia e della vedova narra quindi di un disegno di Dio che รจ per tutti e che puรฒ essere accolto anche da chi รจ considerato al di fuori e pagano. ร il messaggio che Gesรน stesso riprende: indica infatti la straniera che ha saputo accogliere il profeta e offrirgli ospitalitร quale segno del dono di salvezza di Dio che si allarga a raggiungere tutti i popoli (Lc 4,25-26).
Unโaltra vedova รจ presentata nel vangelo di Marco. Gesรน indica una povera vedova che getta nel tesoro del tempio la piรน piccola moneta in corso a quellโepoca. Non ricerca come tanti un riconoscimento e non dona il superfluo, ma dร โtutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivereโ. Affida la sua vita, ciรฒ che aveva per vivere.
Con questo gesto dice la fiducia nel Dio della vita e lโaffidamento totale della fede. Gesรน vede in questo gesto, che poteva passare inosservato, qualcosa di grande. Capovolge i criteri del nostro vedere. Rileva ciรฒ che potrebbe essere trascurato e disprezzato, i gesti dei piccoli, i segni della gratuitร . Lโautentica fede รจ nascosta nel cuore dei poveri: la vedova รจ indicata come povera (con il medesimo termine delle beatitudini โbeati i poveri in spiritoโ โ Mt 5,3).
Gesรน sa leggere i gesti della quotidianitร come cose grandi. Il gesto della vedova povera รจ visto in opposizione a quelli di coloro che vivono una religione che tradisce lo stesso rapporto con Dio, che non coinvolge la vita ed รจ ricerca di ostentazione e di potere. Nella soddisfazione per la loro ricchezza sono pieni di se stessi e non si aprono ad un affidamento. Il regno di Dio รจ dono ai poveri mentre i capi del popolo, e quelli che sono detentori del culto, ne risultano estranei.
Gesรน invita cosรฌ a fare attenzione per aprirci ad un incontro autentico con il Dio dei piccoli e dei poveri. Ma piรน radicalmente propone di scorgere il volto di Dio nel profilo di questa donna vedova e povera. Una provocazione a rivedere le immagini di un Dio lontano e aprirsi ad incontrare il volto di Dio povero narrato da Gesรน.
Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.
p. Alessandro Cortesi op
Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโIstituto Superiore di Scienze Religiose โsanta Caterina da Sienaโ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โGiorgio La Piraโ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ Firenze.