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p. Alessandro Cortesi op – Commento al Vangelo di domenica 1 Settembre 2024

Domenica 1 Settembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 7,1-8.14-15.21-23

โ€œโ€ฆPerchรฉ i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi?โ€ A Gesรน รจ posta questa domanda da coloro che si ritengono gli osservanti della tradizione, presentati nel vangelo di Marco come i farisei che hanno un atteggiamento polemico nei suoi confronti.

Eโ€™ da tener conto che si tratta di una caricatura della spiritualitร  del gruppo dei farisei, che peraltro avevano tratti assai vicini alla predicazione di Gesรน stesso. Tuttavia dietro questa  presentazione sta il contrasto di Gesรน con una religiositร  fatta di esterioritร  ed ipocrisia, atteggiamento presente in ogni tradizione e in ogni tempo. Chi vive questa attitudine รจ tutto concentrato fondamentalmente su di sรฉ, sulle proprie prestazioni, e rende le prescrizioni e le norme un assoluto.  Eโ€™ una deformazione della religiositร  che rende la vita senza respiro.

Nel brano del vangelo il motivo della polemica sorge dal fatto che i discepoli  di Gesรน prendono cibo con mani non lavate. Questo gesto รจ letto come una trasgressione della legge.

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Gesรน viene cosรฌ provocato sulla fedeltร  alla tradizione dei suoi discepoli. Accoglie questa domanda e nel rispondere affronta la questione del rapporto tra quello che Dio vuole e  le tradizioni frutto di elaborazione umana.

Gesรน si schiera contro lโ€™ipocrisia, cioรจ lโ€™atteggiamento raffinato che porta a scambiare i fini con i mezzi, che sostituisce la fedeltร  a Dio con una osservanza scrupolosa su questioni che sono state decise dagli uomini.

Gesรน riprende in tal modo la protesta dei profeti che richiamavano alla coerenza tra i gesti del culto e la vita. Lโ€™autenitco culto non si esaurisce in formalitร  esteriori, ma coinvolge la vita: โ€œQuesto popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore รจ lontano da me. Invano essi mi rendono culto insegnando dottrine che sono precetti di uomini (Is 29,13).

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Le parole di Gesรน vanno dritte al centro del problema e pongono la questione decisiva: dove sta il cuore, la coscienza? Se il cuore sta presso Dio allora autentico culto รจ un modo di vivere in una relazione nuova con gli altri, di rispetto, attenzione cura, accoglienza  fraternitร . Non ci puรฒ essere contrasto tra riferirsi a Dio e lo sguardo agli altri, soprattutto ai poveri (cfr. Is 1,13-17)

Gesรน smaschera ogni fariseismo religioso che pretende di affermare  una costruzione di uomini quale  realtร  divina. Cosรฌ facendo impedisce di vivere la libertร  alle persone da riconoscere nella loro dignitร  unica. โ€œTrascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uominiโ€.

Gesรน dice anche che la sede del bene e del male non sta nelle cose in sรฉ stesse, ma nel cuore dellโ€™uomo che si decide per il bene o per il male. Manifesta  cosรฌ un profondo ottimismo verso tutte le realtร  umane: tutto viene da Dio e per questo non puรฒ esser cattivo o impuro in sรจ. Nel contempo presenta anche una radicale  esigenza di responsabilitร :

 โ€œAscoltatemi tutti e intendete bene: non cโ€™รจ nulla fuori dellโ€™uomo che, entrando in lui possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dallโ€™uomo a contaminarloโ€.

Puro e impuro non dipendono da riti o pratiche esteriori, ma riguardano scelte che maturano nella coscienza. Gesรน riporta tutto al profondo del cuore e pone ogni persona davanti allโ€™esigenza di rispondere alla propria vita.

Per gentile concessione di p. Alessandro – dal suo blog.


p. Alessandro Cortesi op

Sono un frate domenicano. Docente di teologia presso lโ€™Istituto Superiore di Scienze Religiose โ€˜santa Caterina da Sienaโ€™ a Firenze. Direttore del Centro Espaces โ€˜Giorgio La Piraโ€™ a Pistoia.
Socio fondatore Fondazione La Pira โ€“ Firenze.

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