Che bello questo crescendo
del Pastore che parla delle pecore,
pennellandole con dolcezza e grande paternità:
sono sue, lo ascoltano, lui le conosce ed esse lo seguono.
Una relazione di amabilità, confidenza, tenerezza
e straordinaria premura e comprensione.
Appassionato del suo gregge Gesù mira
a dargli la vita eterna e per questo impegna tutto se stesso,
vita compresa, per difenderlo da chiunque
osi attentare alla sua tranquillità.
E poiché nel suo gregge noi siamo dentro,
sentiamolo questo abbraccio del Figlio e del Padre
che ci danno sicurezza, ci proteggono e ci tengono al sicuro.
Perché se Gesù è il buon Pastore impossibile sarà perdersi.
A noi viene chiesto semplicemente
di ascoltare la sua voce e di seguirlo:
ubbidienza e disponibilità.
- Commento a cura dell’Oasi Mariana Betania.
- Fonte – Diocesi di Sora
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Alle mie pecore io do la vita eterna.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10, 27-30
In quel tempo, Gesù disse: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono.
Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre.
Io e il Padre siamo una cosa sola».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.