La teologia deve ritrovare rilevanza. Per questo un gruppo di teologi e ricercatori ha fondato la collana ‘Areopago’ (Agorà Edizioni), un laboratorio di ricerca nel quale la teologia, mantenendo la sua natura di scienza ecclesiale, si confronti con i problemi del mondo, proponendo i risultati della sua ricerca.
‘Areopago’ si presenta come una sorta di “manifesto” della linea di indagine teologica e prende il nome dal luogo nel quale “non solo l’Annuncio oltrepassa i confini della comunità credente ma si espone davanti alla platea di quei gentili restii alla prospettiva della fede”.
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Teologia e mondo
“Questo, affermano don Alessandro Biancalani, teologo, docente della Facoltà di Teologia dell’Italia centrale di Firenze e Antonino Postorino, docente dell’Istituto Superiore di Scienze religiose ‘Niccolò V’ de La Spezia, curatori dell’opera, confrontandosi con il mondo extra-ecclesiale, coinvolgendolo e coinvolgendosi in un linguaggio che riesca ad essere comune”. “Quanto, poi, tali risultati riescano da un lato ad essere significativi nel mondo extra-ecclesiale, dall’altro ad essere riconosciuti quali momenti della voce della Chiesa, questa è una scommessa teorica nella quale ogni ricercatore deve rischiare in proprio assumendosene la responsabilità”.
La teologia deve tornare rilevante
“Ciò che è in gioco è la rilevanza della teologia, ossia la percezione della sua importanza determinante nell’ambito dell’esperienza esistenziale del singolo uomo comune”. “Per questo ‘Areopago’ è un campo di studi aperto”, nel quale si prova ad affermare la “scientificità della teologia”, partendo dal fatto che “la fede è un assoluto a cui non si giunge per via razionale”. L’approccio teologico, “potenzia la visibilità della presenza divina nel mondo, che obbliga la ragione ad una “precomprensione della scienza teologica come veritativa”.
Luca Collodi per Radio Vaticana | Link al video