Volle venire
“Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha visitato… il suo popolo” (Lc 1,68).
San Bernardo dice una frase stupenda: “Volle venire Colui che si sarebbe potuto accontentare di aiutarci.” Se ci pensiamo, Dio avrebbe potuto accontentarsi di soccorrere la nostra miseria, il nostro bisogno. Ci avrebbe potuto salvare con una sola parola.
Ma come dice p. Mauro Lepori: ha voluto venire perché potessimo andare a lui. Ha voluto tenderci le braccia perché le nostre si tendano ad abbracciare Lui. Ci ha aperto il suo cuore perché gli apriamo il nostro. E non importa se la sproporzione è infinita…
Gesù nasce in una stalla: cattivo odore e sporco… un’immagine simbolica del nostro interno. Tutto ciò che abbiamo represso: i bisogni, l’aggressività, le spigolature che nascondiamo, ciò che non è accettato, ciò che non è riconciliato… è laggiù. Abbiamo bisogno di aprirci, di renderci permeabili. La stalla è senza difese: ecco perché arrivano le piogge e anche il freddo; ma è proprio nell’apertura della sua povertà che avviene l’incontro, la nascita della vita.
Qualunque sia il tipo di povertà che segna la vita di qualcuno (materiale, psicologica, di significato…), questa mancanza dovrebbe spingerlo verso Gesù. Alla presenza del Divino Bambino tutto viene accettato, tutto trova il suo posto. Niente viene rifiutato. Ciò che è sporco e ciò che non conta, ciò che è spregevole, ciò che è malvisto… se consegnato a Lui, tutto viene trasformato dall’irradiazione della luce che emerge dal Suo cuore; e c’è molto più spazio di quanto potremmo mai immaginare, molta dignità e molta bellezza. Dio dimora in noi e noi in Lui!
A cura di fra Simone dal suo canale Telegram (https://t.me/centoparole)