Novena di Natale – 21 Dicembre 2023 – fra Simone

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Ricettività

Nel Libro della Sapienza c’è una descrizione molto bella: «Mentre un profondo silenzio avvolgeva tutte le cose, e la notte era a metà del suo rapido corso, la tua parola onnipotente dal cielo, dal tuo trono regale,…» (Sap 18,14). Nella notte, nel silenzio, Dio viene superando ogni aspettativa, ogni ragione, anche ogni saggezza, perché non è venuto «come un guerriero implacabile… con una spada d’acciaio…» (Sap 18,15). Non è venuto come un combattente, ma come un bambino; non è venuto armato, ma disarmato, come un bambino partorito e abbandonato nelle nostre mani.

I pastori han saputo riconoscere in quel Bambino l’onnipotenza di Dio. Un po’ come il centurione sotto la croce: «Davvero costui era Figlio di Dio!» (Mt 27, 45). Riconoscono, come scriverà san Paolo, che “ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini. (1 Cor 1,22-25).

Quale il loro segreto? La loro unica ricchezza per vedere bene è la loro ricettività, il dover restare svegli la notte li mantiene in uno stato di attenzione. Vigili affinché ladri e lupi non facciano del male alle loro pecore, sono svegli mentre gli altri dormono. Tengono gli occhi aperti e si offrono reciprocamente calore e compagnia. All’inizio, ricevere così tanta luce li acceca e la paura prende il sopravvento.

Ogni volta che abbiamo la possibilità di avere più luce nella nostra vita, anche le paure sono sempre presenti. Rivedere, vedere cose diverse da ciò che credevamo di vedere, che ci siamo abituati a vedere, è anche rinascere, e ogni trasformazione è bloccata dalla paura. Accanto alla paura, dentro il suo guscio, la perla della gioia tutta da scoprire.

Dobbiamo risvegliare il pastore che è in noi, la nostra capacità di prestare attenzione alla vita, di cercare con gli altri, di lasciarci sorprendere!

A cura di fra Simone dal suo canale Telegram (https://t.me/centoparole)