Come i ciechi toccati dalla luce
Nelle origini di Gesรน, giร nelle sue prime fasi, si comincia a delineare ciรฒ che si svilupperร in seguito. Attorno a lui si muovono personaggi oscuri e altri invece raggiunti dalla luce. Coloro che non sono in grado di vederlo adesso saranno anche quelli che alla fine finiranno per rifiutarlo.
Mi ha sempre colpito questa affermazione del prologo di Giovanni: ยซVenne tra i suoi e i suoi non lo hanno accoltoยป (Gv 1,11); e pensare che tra i suoi cโerano anche Erode, i farisei e il sommo sacerdoteโฆ A volte sono caduto nella tentazione di credermi dalla parte di coloro che lo accoglievano, ma, se guardo davvero la mia vita, ci sono tanti ambiti in cui non ho ancora saputo accoglierloโฆ
Nella liturgia natalizia, santo Stefano, san Giovanni, i santi innocentiโฆ sono immagini di luce che si inginocchiano attorno al presepe; davanti a loro la dura notte e la cecitร , e la luce si proietta cosรฌ verso la croce. Fin dallโinizio la vita del bambino รจ in pericolo. Il vecchio ordine non vuole rinunciare ai suoi poteri e deve mantenere Dio al suo non-posto (โnon cโera posto per loroโ Lc 2,7).
Come i magi, anche noi ci rechiamo prima nei palazzi della nostra societร del benessere e andiamo dagli Erode contemporanei, finchรฉ non ci rendiamo conto che lรฌ non troviamo quello che cerchiamo, che lรฌ la vita vera รจ annullata e anestetizzata; quella vita di Dio che vorrebbe crescere in noi.
Solo quando i nostri occhi si aprono, come si aprirono i cuori dei magi davanti al Bambino, scopriamo con stupore che non cโรจ nulla che non possa essere la sua Epifania; non รจ che Dio non si manifesti, ma ci mancano gli occhi per riconoscerlo.
- Pubblicitร -
A cura di fra Simone dal suo canale Telegram (https://t.me/centoparole)