Ct 2,8-14: la sposa cerca lo sposo.
Il Ct 2,8-14 รจ lโinno della sposa e la risposta dello sposo. La Liturgia legge lโamore dello sposo, cioรจ il Figlio di Dio, per lโumanitร , vista come sposa. ร proprio amore che induce il Figlio di Dio a Incarnarsi, prendendo Carne, Sarx (cf. II dom Avv anno C: Lc 3,6)
Saron รจ il nome della pianura costiera della Palestina, che si estende tra la cittร di Giaffa e il monte
Carmelo. Territorio fertile, Saron รจ evocato come simbolo di prosperitร e di abbondanza. Sharon, in ebraico, traduce pianura
Le focacce dโuva (2,5). Questo particolare alimento era legato, nellโantico Oriente, ai culti delle divinitร dellโamore e della feconditร . Focacce dโuva vengono menzionate dai profeti in relazione ai culti idolatrici (Osea 3,1). Alle focacce era popolarmente riconosciuto un potere afrodisiaco. In Cantico 2,5 sono un simbolo della passione amorosa, lโunica forza che puรฒ davvero guarire la โmalattiaโ della donna, rendendola felice.
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Prosegue il dialogo tra i due innamorati, sempre nella cornice della natura (la natura nel Cantico riveste una funzione di grande rilievo: ha quasi lo scopo di riflettere le emozioni che i due protagonisti stanno vivendo) che offre anche le immagini per dipingere il profilo dei due. Lei si paragona a un narciso della pianura costiera di Saron o a un giglio palestinese, che di solito รจ di colore rosso, un fiore evocato anche da Lui, che รจ, invece, comparato a un โmeloโ possente, alla cui ombra la donna puรฒ assidersi per riposare (ma il termine ebraico tappuah, ยซalbero che spira profumoยป, puรฒ riferirsi anche al cedro e ad altre piante). Si passa, poi, con libertร , a simboli di cibo: frutti, vino, focacce dโuva, che erano forse un alimento considerato afrodisiaco e sostanzioso. Nel Cantico si usano, infatti, i luoghi comuni caratteristici del genere delle poesie dโamore, che erano diffuse in tutto lโantico Vicino Oriente.
Il brano del duetto dโamore, iniziato in 1,9, ha come mรฉta un abbraccio. La sinistra dellโuomo รจ sotto il capo della donna โmalata dโamoreโ, mentre la destra la stringe a sรฉ in un gesto che esprime tenerezza e protezione. ร interessante la definizione che la donna dร del suo uomo rivolgendosi alle โfiglie di Gerusalemmeโ del coro: egli รจ ha-ahabah, cioรจ lโAmore per eccellenza. Cala il sipario su questa scena di riposo e di silenzio; รจ una storia di ricerca e di incontro, di assenza superata e di presenza cristallina.
La quarta scena del Cantico (2,8-17) รจ un piccolo capolavoro lirico. Lโamato sta per giungere alla casa della ragazza verso lโalba. Alle spalle cโรจ un inverno uggioso, sta per sbocciare la primavera, la stagione che fa da fondale costante dellโopera. Il giovane, che รจ corso come un cerbiatto per raggiungere la sua amata, occhieggia dietro i graticci delle finestre che riparano dal caldo e dal vento del deserto. Egli lancia alla donna un invito particolarmente intenso a immergersi nella natura che sta rinascendo. Appare un simbolo caro al Cantico, quello della colomba, un animale lodato per la sua fedeltร e feconditร , per la sua tenerezza e per essere (nellโantico Vicino Oriente) un segno della dea dellโamore e della fertilitร .
Lui, invece, รจ raffigurato come una gazzella, mobile ed elegante, che corre per prati e saltella sui colli, soprattutto su quei misteriosi monti di Beter (2,17), da alcuni intesi come luoghi dei balsami o di piantagioni profumate, da altri come un simbolo del corpo inebriante della donna. ร noto che nel Cantico il corpo รจ esaltato nella sua bellezza e nel suo essere espressione di una comunione di passione e dโamore. Un cenno particolare merita lโoscuro versetto 15 dedicato alla cattura delle โpiccole volpiโ che devastano le vigne. Probabilmente si tratta di un altro simbolo animale, per rappresentare lโattacco che puรฒ essere sferrato da forze ostili allโamore e alla sua purezza. La vigna, infatti, รจ unโimmagine della donna stessa (vedi anche 1,6). Si insinua, quindi, unโombra nella scena luminosa finora descritta.
NB: Il 21 dicembre per noi รจ lโingresso dellโinverno. Lo sposo del Cantico invece invita la sposa a uscire, perchรฉ รจ terminato lโinverno, รจ arrivato il tepore della luce di primavera. Letto in chiave cristiana il testo รจ particolarmente provocatorio e ironico: arriva Cristo, Sole di giustizia, che tutto trasforma e illumina.
opp. Sof 3,14-18a: Sofonia annuncia la Gioia.
Il Re dโIsraele รจ il Signore in mezzo al suo popolo (lโEmmanuele)โฆIl Signore รจ un salvatore potente. Egli esulterร di gioia per Israele, lo rinnova con il suo amore e si rallegra del popolo con grida di gioia (inclusione).
3,14-18a. In due canti, Sion รจ invitata alla gioia, perchรฉ, vinti i nemici, Dio assicura la sua presenza in mezzo ad essa. Il Signore stesso si rallegra, perchรฉ viene in soccorso e rinnova il suo amore. Abbondano i sinonimi della gioia e si notano affinitร Isaia (cf. Is 12,1-6; 52,7-10). Questi canti liturgici sono tra i brani piรน brillanti e fecondi dellโAT.
- Figlia di Sion e figlia di Gerusalemme: sono espressioni poetiche che indicano gli abitanti della capitale, in quanto rappresentano tutto il popolo eletto (cf. Is 54,1; Zc 9,9).
- ha disperso il tuo nemico: lโimmagine รจ presa dallโassedio di una cittร liberata. Solenne proclamazione della regalitร del Signore, che procura la gioia e la
- Il Signore prende parte al giubilo della capitale salvata. Non manca unโallusione al tempo del deserto, in cui avvenne il fidanzamento con il popolo liberato dallโEgitto. Lโespressione dellโamore di Dio รจ ora riproposta, come in Os 2.
18-20. Testo oscuro che suppone il contesto della dispersione degli Israeliti. Forse รจ unโaggiunta posteriore. Dio stesso parla della sua opera salvatrice in favore della diaspora. Zoppicanti e dispersi: sono espressioni metaforiche prese dalla vita pastorale, indicanti coloro che furono colpiti dalle sventure. Ristabilirรฒ le vostre sorti: si puรฒ tradurre anche: farรฒ ritornare i vostri prigionieri (cf. Is 35,10; 48,21; 60,6-16).
Lc 1,39-45: Maria incontra Elisabetta e Gesรน Giovanni.
Il mistero della Visitazione (terza scena del I trittico lucano, detto giustamente dai Greci il mistero dellโAspasmos, cioรจ del Saluto): Maria, Arca dellโAlleanza, incontra Elisabetta, incinta di Giovanni, cioรจ lโultimo del grandi profeti. Il Battista รจ santificato e si muove nel grembo di Elisabetta, perchรฉ santificato dal Verbo, nel grembo di Maria. La Visitazione lega il NT allโAT. Elisabetta, oltre alle parole su Maria, esclama: Benedetto il frutto del tuo gremboโฆla Madre del mio Signoreโฆ
Nel racconto successivo della visita di Maria a Elisabetta si ha quasi il nodo che unisce le due annunciazioni e le due nascite. Infatti, le due madri portano in grembo il Messia e il suo precursore. Entrambe descrivono ciรฒ che si sta compiendo con un canto. Inizia Elisabetta che, attraverso una benedizione e una beatitudine, esalta la missione e la fede di Maria, madre del Signore. Questโultima, invece, canterร lโazione di Dio con un inno, chiamato Magnificat.
Lo Sposo del Cantico in realtร con Luca arriva giร nel grembo di Maria.
Rispetto a Sofonia il Signore รจ in mezzo al suo popolo a partire giร dal grembo di Maria.
Potremmo dire che lโIncarnazione รจ lโaccompagnamento di Dio nel Figlio suo Gesรน Cristo, fin dal grembo materno. Un โcompagniaโ di vita: quotidiana, reale, domesticaโฆ
Dio desidera, per puro Amore, restare in mezzo al suo popolo:
Egli abita/dimora in mezzo a noi.
A cura di P. ERNESTO DELLA CORTE biblista โ File PDF completo