Solo un bambino
«Dicono che, stanco dei rapporti incessanti con le persone, san Serafino di Sarov a volte scappava per riprendere fiato nella sua amata foresta. Un vecchio monaco diceva a chi lo cercava: “Non avrete molte possibilità di trovarlo. Si nasconderà nel sottobosco. A meno che non risponda alla chiamata dei bambini. Falli correre davanti a te”.
“Eravamo una ventina di noi a chiamarlo: “Padre Serafino! Padre Serafino!”…
Sentendo le nostre voci infantili, non poté restare nascosto, la sua testa di vecchio apparve ne bosco…
“I miei tesori! I miei tesori!”, mormorò stringendoci ciascuno al petto. Lo abbiamo abbracciato fiduciosi, felici. Ma il giovane pastore Sioma si voltò e corse al monastero gridando: “Da questa parte! Qui! C’è padre Serafino!”
Ci vergognavamo: le nostre chiamate, i nostri abbracci, sembravano un tradimento.
Al ritorno al monastero, la piccola Lisa, la prima che tenne tra le braccia, si avvicinò alla sorella e, prendendola per mano, disse: “Padre Serafino sembra vecchio. Ma è un bambino come noi, vero, Nadia?”».
È emozionante sentire che anche Gesù è stato bambino come noi. Solo un bambino. Si sente spesso dire che la gioia più grande della vita è la nascita di un bambino. È qualcosa di straordinario, che cambia tutto, mette in moto energie impensate e fa superare fatiche, disagi e veglie insonni, perché porta una grande felicità, di fronte alla quale niente sembra che pesi. Così è il Natale: la nascita di Gesù è la novità che ci permette ogni anno di rinascere dentro, di trovare in Lui la forza per affrontare ogni prova. Solo un bambino, ma è da Lui che ogni cosa creata ha preso forma. Mi basterà mai solo questo Bambino?
A cura di fra Simone dal suo canale Telegram (https://t.me/centoparole)