Novena di Natale – 16 Dicembre 2023 – fra Simone

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Tra due batter d’ali 

All’ingresso delle case delle Piccole Sorelle di Gesù, solitamente si trova un’immagine molto significativa per loro. Si tratta di un piccolo bambino del colore della terra che tiene le braccia tese, sorride apertamente e viene voglia di prenderlo in braccio e di stringerlo al petto. Mi sono ricordato di un brevissimo racconto di Eduardo Galeano intitolato Il Viaggio, che recita così:

«Oriol Vall, che si prende cura dei neonati in un ospedale di Barcellona, dice che il primo gesto umano è l’abbraccio. Dopo essere entrati nel mondo, all’inizio dei loro giorni, i bambini alzano le braccia, come per cercare qualcuno.
Altri medici, che si prendono cura dei degenti in geriatria, raccontano che gli anziani, alla fine dei loro giorni, muoiono volendo alzare le braccia.
Ed è così, per quanto possiamo girare intorno alla questione, per quante parole vi possiamo spendere.
A questa cosa, così semplice, si riduce tutto: tra due batter d’ali, senza ulteriori spiegazioni, trascorre il viaggio».

Affacciamoci, riconoscendoci ciechi, al sorprendente viaggio di Dio che è l’Incarnazione. Lo contempliamo da migliaia di anni, cercando di poter dire tutto, vedendo solo alcune sfumature di luce. Edith Stein diceva: «Non basta inginocchiarsi una volta l’anno davanti al presepe e lasciarsi commuovere dal fascino della Notte Santa. Bisogna vivere l’intera vita in quotidiana comunicazione con Dio».

L’immagine del Bambino adagiato su un po’ di paglia: nella sua semplicità ci accoglie a braccia aperte. Quelle braccia che somigliano troppo a quelle che un giorno saranno inchiodate ad una croce. Sì, quel Bambino che silenzioso ci guarda chiedendoci di non resistere alla sua tenerezza, lo ritroveremo appeso alla croce: anche lì, silenzioso, ci dice la stessa cosa. Sono le braccia aperte, segno di accoglienza e di dono di sè, a tratteggiare dall’inizio alla fine la storia di Gesù.

A cura di fra Simone dal suo canale Telegram (https://t.me/centoparole)