Nella «nuova avventura» del cristianesimo condotta da papa Francesco, caratterizzata da un confronto aperto con tutte le altre religioni, un ruolo particolare sta assumendo il dialogo con l’islam. Ma quali sono stati nel corso della storia i rapporti tra le due grandi fedi monoteiste, che contano oggi quasi cinque miliardi di fedeli? Giancarlo Mazzuca e Stefano Girotti Zirotti ripercorrono i momenti salienti di un dialogo spesso interrotto, a partire dal VII secolo, quando l’islam incominciò la sua espansione con il profeta Maometto.
Ecco allora raccontati i primi incontri tra cristiani e musulmani, i doni che si scambiarono Carlo Magno e Harun al-Rashid, il califfo delle “Mille e una notte”, i tentativi di san Francesco d’Assisi per riportare pace e amore tra i contendenti delle crociate e il successo di Federico II nel promuovere nella Città Santa un periodo di convivenza tra popoli di diverso credo, ma anche gli errori e le incomprensioni che scatenarono veri e propri massacri, le nove crociate e le lotte sanguinose per la conquista di Gerusalemme, per poi passare alle più recenti guerre coloniali e mondiali, fino alle Primavere arabe e agli attentati terroristici degli ultimi anni.
Se oggi, con papa Francesco, il dialogo è particolarmente fecondo, nel corso dell’ultimo secolo molti leader e personaggi chiave hanno dato il loro contributo nella costruzione di un ponte ideale: per esempio, Charles de Foucauld si impegnò nell’evangelizzazione dei Paesi magrebini e si dedicò all’assistenza di poveri e malati nelle terre colonizzate dalla Francia; Benito Mussolini faceva trasmettere da Radio Bari un programma quotidiano in lingua araba e ricevette nel deserto la Spada dell’Islam a suggello di un legame duraturo; Enrico Mattei fu grande ambasciatore nel mondo dell’islam con il petrolio.
Osservando le azioni compiute nel corso dell’ultimo secolo, gli autori ravvisano un progetto per la costruzione di un ponte basato sulla fratellanza. Un traguardo difficile da raggiungere, ma fortissimamente voluto da tutti coloro che lottano contro gli estremismi e i fanatismi e che si sono schierati per la pace e l’amore dicendo con forza, come ripete spesso papa Francesco, «mai più guerre nel nome della religione».
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Leggi la lettera di Papa Francesco agli autori
Dall’introduzione
Costruire ponti
Noi fratelli: un libro per ripercorrere le tappe e le vicende storiche del dialogo, troppo spesso interrotto, tra le due grandi fedi monoteiste che rappresentano cinque miliardi di fedeli; dal Seicento ai giorni nostri, con uno sguardo al futuro attraverso le parole dei massimi rappresentanti di cristiani e musulmani. «Costruire ponti» è l’invito che papa Francesco ha ripetuto spesso nel corso dei primi cinque anni del suo pontificato. Lo ha ribadito nella lettera che abbiamo messo in apertura del nostro libro: «dove tendere la mano». Una missione che Bergoglio ha cercato di perseguire fin da quando era un cardinale argentino che viveva «quasi alla fine del mondo», come ha voluto sottolineare dopo la «fumata bianca» del conclave del 13 marzo 2013 che lo aveva scelto vescovo di Roma dopo le dimissioni a sorpresa del suo predecessore Benedetto XVI. Un Cristianesimo operativo e dialogante, il suo, che si è rifatto alle origini di una «Chiesa povera e per i poveri», quella dell’apostolo Pietro e dei fedeli che partirono dalla Terrasanta in Asia Minore per predicare la Buona Novella in tutti gli angoli del pianeta. È stato un lungo cammino, che continua duemila anni dopo tra cambiamenti epocali e lotte di potere, guerre e rivoluzioni, trasformazioni economico-sociali, invenzioni e progresso scientifico, prosperità e povertà.
Quella del papa è diventata una nuova avventura del Cristianesimo nel Terzo millennio che si confronta con tutte le altre religioni, e in particolare con l’Islam perché l’espansione dei musulmani – cominciata con il profeta Maometto nel VII secolo e che oggi può contare su quasi due miliardi di fedeli – ha decisamente cambiato tantissimi aspetti politico-sociali e culturali, usi e costumi nelle nazioni del mondo. Un dialogo interreligioso che si è basato sulla paziente attività di tanti tessitori di entrambi i fronti che si sono impegnati «fraternamente» a favore della comprensione e della tolleranza. Un percorso a zig zag che s’intreccia con la storia delle «guerre di religione», dalle conquiste dell’Islam alle crociate, fino alle guerre moderne e agli attentati terroristici.
Nei capitoli del libro, che ripercorrono i momenti storici e le azioni compiute da moltissimi leader e personaggi chiave, si mette in luce un numero considerevole di successi e insuccessi, ma soprattutto si coglie il progetto globale disegnato da tutti quei protagonisti che continuano a lottare per la pace e la tolleranza tra le genti. Sono riportati i primi dialoghi tra cristiani e musulmani, gli errori e le incomprensioni che portarono ai massacri, la magnificenza dei califfi nell’«età d’oro» dell’Islam, le lotte sanguinose per la conquista di Gerusalemme e i tentativi del primo Francesco, san Francesco d’Assisi, per riportare pace e amore tra i contendenti nelle crociate. Con diverse chiavi di lettura, ecco le guerre coloniali e mondiali, le collaborazioni economiche tra popoli di religione diversa, il ruolo degli ultimi pontefici e le principali tappe per la costruzione di un ponte ideale basato sulla fratellanza e la misericordia. Un traguardo difficile da raggiungere ma fortissimamente voluto da tutti coloro che lottano contro gli estremismi e i fanatismi e che si sono schierati per la pace e l’amore dicendo con forza, come ha ripetuto papa Francesco, «mai più guerre nel nome della religione».