No ai funerali pubblici per Totò Riina

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«La condanna della mafia da parte della Chiesa è chiarissima. Alla luce di questa posizione, sono da escludere funerali pubblici per Riina».

Così il portavoce della Conferenza episcopale italiana (Cei), monsignor Ivan Maffeis, a proposito della morte del boss mafioso Totò Riina. «Alla Chiesa sta a cuore l’educazione delle coscienze, l’educazione alla legalità, sostenere le tante persone che alzano la testa contro la mafia», ha detto il Sacerdote.

Altro, ha chiarito don Maffeis, sarebbe, se la famiglia lo chiedesse, «la presenza di un sacerdote per accompagnare con la preghiera la salma», cosa che «non si può negare a nessuno». Per il Portavoce della Cei, anche per un boss mafioso «ovviamente c’è il tribunale di Dio, al quale non ci sostituiamo, ma dobbiamo considerare anche l’importanza dei segni». E «i funerali pubblici per Riina sarebbero un segno che confonde». 

Stesso concetto chiarito dall’arcivescovo di Monreale monsignor Michele Pennisi, nel cui territorio diocesano ricade anche il paese natale del boss, Corleone: «Con la morte di Totò Riina è finito il delirio di onnipotenza del capo dei capi di cosa nostra, ma la mafia non è stata sconfitta e quindi non bisogna abbassare la guardia», ha dichiarato. «Il compito della Chiesa è quello di educare le coscienze alla giustizia e alla legalità e di contrastare la mentalità mafiosa. Al momento – ha detto Pennisi – mi trovo in visita pastorale in un Comune della mia Arcidiocesi, ancora non ho informazioni se e quando la salma di Riina sarà trasferita a Corleone. Trattandosi di un pubblico peccatore non si potranno fare funerali pubblici. Ove i familiari lo chiedessero si valuterà di fare una preghiera privata al cimitero». 

Fonte – Vatican Insider