Ognuno di noi ha delle sofferenze particolari o inclinazioni particolari al peccato ed è su quelle che dobbiamo vigilare con attenzione: la tentazione di assecondare i propri desideri anziché quelli di Dio è sempre forte. Pensi di agire per il tuo bene, dimenticandoti, invece, quale sia il bene superiore.
Mi sono ritrovato a dirmi “basta”, perché continuavo a ripetere lo stesso errore, magari meno frequentemente ma non ero mai al riparo.
Dovevo prendere una decisione definitiva, una decisione che mi ero ripromesso più volte di prendere, ma anche se avevo lavorato per anni, non ero così forte come credevo.
Ogni volta che hai una ricaduta ti senti male, ti senti perso, pensi che non sia valso a niente tutto quello che hai fatto fin lì. L’ anima è ferita, in modo ancora più profondo di sempre.
Puoi prenderne, però, consapevolezza, ogni volta di più.
Come atto liberatorio dissi a me stesso: “Ci sarà un ultima volta per farsi del male” e poi proseguii.
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Una testimonianza di fede tra canzoni, preghiere e parole. Il cammino spirituale dell’autore lo ha portato a diventare Cavaliere di Maria e a fondare un gruppo di preghiera. Nelle tappe del suo percorso, tra pellegrinaggi a Medjugorje e l’esperienza in convento, ci parla della famiglia, della sofferenza, della castità come risposta alla frenesia della società attuale, della riscoperta della fede e come questa sia la luce che illumina il cammino, del giudizio degli altri che può pregiudicare la ricerca della propria felicità. “Tu non mi giudichi” è un libro che parla di Amore, un messaggio di speranza che giunge alla consapevolezza che il vero amore sia quello divino.