Nico Guerini โ€“ Commento al Vangelo di Domenica 18 Aprile 2021

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Gesรน appare mentre si parla di lui

I racconti degli incontri con il Risorto mirano a tracciare un cammino di fede dopo la scomparsa fisica di Gesรน. A Pasqua ci si era chiesti โ€œdoveโ€ incontrarlo ora, e la risposa รจ stata negli scarti e nei margini. Domenica scorsa, alla luce di unโ€™assenza, il problema era se, per trovarlo, fosse piรน importante il vedere o il credere.

Come sempre nel tempo pasquale, lโ€™ordine delle letture anche oggi trova la sua base e il suo centro nellโ€™evento narrato dal racconto evangelico, mentre le prime due descrivono le conseguenze prodotte nei discepoli da quegli incontri con il Risorto che hanno sconvolto la loro vita.

A differenza delle prospettive di Marco e Matteo, che mettevano al centro la Galilea come centro logistico e teologico dellโ€™incontro con il Risorto, Luca, secondo la sua prospettiva scelta fin dallโ€™inizio del suo vangelo, focalizza la sua attenzione su Gerusalemme. Se la Galilea significava la ripresa come ritorno alle origini della storia di Gesรน, qui la cittร  santa, con quello che vi รจ accaduto, significa il luogo che รจ rischioso abbandonare. Come nel primo caso, cosรฌ anche qui, il โ€œluogoโ€ non รจ tanto o solo un territorio fisico, quanto piuttosto un โ€œpaesaggio della memoriaโ€, che รจ necessario coltivare con assiduitร , ciรฒ che facciamo soprattutto nellโ€™eucaristia domenicale.

Comincio subito a mostrare il senso che assume per noi quella storia, citando la prima strofa di un Inno di Didier Rimaud, Regarde oรน risquons dโ€™aller, entrato nellโ€™edizione francese della Liturgia delle Ore per la sera di Pasqua, che si puรฒ trovare facilmente in Internet in varie esecuzioni musicali. Cosรฌ si apre la storia tradotta in preghiera: ยซGuarda dove rischiamo di finire / se voltiamo le spalle / alla cittร  dove hai sofferto. / Lenta รจ la Pasqua agli occhi di carne / dei tuoi boia. / Spiegaci il libro aperto dal colpo della lanciaยป.

รˆ per evitare tale โ€œrischioโ€ che viene qui proposta questa riflessione, al centro della quale sta lโ€™inizio del vangelo di oggi, che conclude lโ€™episodio dei due di Emmaus. Questi raccontano quello che รจ loro capitato ยซsulla viaยป, e come il riconoscimento del viandante anonimo, quando erano seduti a mensa, li abbia fatti tornare in fretta a Gerusalemme. E qui abbiamo la frase chiave della liturgia odierna: ยซMentre parlavano di queste cose, Gesรน in persona stette in mezzo a loro e disse: โ€œPace a voi!โ€ยป. La connessione ha una rilevanza enorme: quando si parla di Gesรน, lui รจ in mezzo a noi!

Se lo si fosse dimenticato, รจ il caso di tornare a rileggere il n. 7 della Sacrosanctum concilium per ritrovare i vari modi della presenza di Cristo nella liturgia.

Il Cristo โ€œdovevaโ€ soffrire
Nella prima lettura (At 3,13-15.17-19) Pietro spiega al โ€œpopoloโ€ perchรฉ abbia potuto guarire lo storpio e in nome di chi. Il discorso รจ di grande rilievo, perchรฉ nello spirito della Pentecoste serve a dilatare ciรฒ che gli apostoli avevano compreso nel loro piccolo gruppo a una folla che rappresenta, simbolicamente tutta lโ€™umanitร , un discorso privato che diventa โ€œcattolicoโ€, cioรจ universale, almeno nella destinazione, un annuncio che sarร  nei secoli la missione della Chiesa.

Sono due i punti da sottolineare. Il primo riguarda Pietro che si rivolge ai suoi uditori senza mezzi termini denunciando il misfatto: ยซAvete ucciso lโ€™autore della vita, ma Dio lโ€™ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoniยป. Ma poi โ€“ ed รจ il secondo punto โ€“, quasi ricordando il perdono invocato da Gesรน sui suoi crocifissori ยซperchรฉ non sanno quello che fannoยป (Lc 23,34), prosegue dicendo: ยซOra fratelli, io so che avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi. Ma Dio ha cosรฌ compiuto ciรฒ che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, che cioรจ il suo Cristo doveva soffrireยป.

Discorso in sรฉ stupefacente: non solo perdono per gli uccisori, chiamati peraltro โ€œfratelliโ€, ma lโ€™inserimento del loro crimine nel โ€œpiano di Dioโ€, espresso in quel โ€œdovevaโ€, โ€œbisognavaโ€, โ€œera necessarioโ€ che ritorna costante sia nelle profezie sia nel racconto della passione. Il verbo indica che lโ€™evento non รจ stato una fatalitร  sfuggita di mano, ma rientra nel piano di Dio, che a noi non รจ dato ora di conoscere, ma questo mistero non deve mettere in crisi la nostra fede.

Giuliana di Norwich lโ€™ha detto bene: ยซIl peccato (termine in cui racchiude ogni forma di male) รจ inevitabile, ma tutto sarร  beneยป. Conta, ovviamente, nel discorso di Pietro, il punto dโ€™arrivo, che chiede di riconoscere lโ€™errore commesso, convertirsi e cambiare vita, perchรฉ il perdono non รจ dato per seppellire tutto sotto un tappeto, ma per offrire una nuova possibilitร  e costituire uno stimolo a cambiare mentalitร .

Anche Gesรน รจ Paraclito
Il discorso prosegue nella seconda lettura (1Gv 2,1-5a), dove si ripete lโ€™invito a non peccare, ma si aggiunge significativamente: ยซSe qualcuno ha peccato, abbiamo un Paraclito presso il Padre, Gesรน Cristo, il giusto. รˆ lui la vittima di espiazione per i nostri peccati, non soltanto per i nostri, ma per tutto il mondoยป.

Il Paraclito รจ il nome dato sia a Gesรน sia allo Spirito (lโ€™altro Paraclito: Gv 14,16), ed รจ uno che, come dice lโ€™etimologia, โ€œsta appresso se viene chiamatoโ€, โ€œsoccorre e difendeโ€, e questo ci rassicura circa un perdono sempre disponibile. Ma se il perdono sistema le cose e ci rimette in cammino, ciรฒ che conta รจ seguire la retta via, che รจ indicata nel โ€œconoscereโ€ Gesรน e cercare di diventare come lui, ยซosservando i suoi comandamentiยป.

La croce, insuperabile prova dโ€™amore
Come si รจ detto, il vangelo (Lc 24,35-48) รจ la continuazione del brano dei due di Emmaus, e mostra la conseguenza del loro ritorno a Gerusalemme con il rientro nella comunitร  che avevano lasciato, delusi dallโ€™esito fallimentare della vicenda di Gesรน in cui avevano creduto.

Non ho proprio capito perchรฉ, per risparmiare due righe (!) il Lezionario preveda di poter omettere lโ€™incipit del brano che invece รจ cruciale per segnalare la connessione di ciรฒ che si sta per raccontare con quanto รจ avvenuto sulla strada di Emmaus e attorno alla mensa durante la sosta alla locanda.

La novitร  dellโ€™incontro odierno รจ che avviene non piรน con singoli o con un piccolo gruppo di persone, ma Gesรน appare alla comunitร  riunita, gli ยซUndici e quelli che erano con loroยป.

La reazione โ€“ come si poteva immaginare โ€“ รจ lo spavento e la sensazione di trovarsi davanti a un fantasma. Per risposta Gesรน, come aveva fatto con Tommaso, invita a toccarlo, attirando in particolare lโ€™attenzione sulle ferite, che diventano cosรฌ il marchio necessario della sua passione e morte.

Ma non basta. La novitร  รจ che Gesรน propone unโ€™altra verifica se possibile ancora piรน corposa, giร  in qualche modo anticipata a Emmaus: sedersi a mensa e mangiare con lui.

La cosa mi rimanda alla seconda strofa dellโ€™Inno di Didier Rimaud citato sopra: ยซCome venire a te se si fa tardi / se tu non vieni sulle nostre strade? / Non venir meno ai pellegrini, ma siediti con noi: / la tavola รจ giร  pronta per il pane, / e per la coppaยป. E qui Gesรน ritorna di nuovo su quel โ€œbisognaโ€ giร  menzionato, perchรฉ tutto quello che รจ scritto in Mosรฉ, nei Profeti e nei Salmi, in pratica tutta la Scrittura, deve essere compiuto.

Da dove arriva questa necessitร ? รˆ noto che esistono diverse teorie teologiche sul perchรฉ si esigeva un tale sacrificio: pagare un prezzo per riscattare (il verbo che ha dato origine al termine โ€œredenzioneโ€, che significa โ€œricomprareโ€) lโ€™uomo dai diritti che, a causa del peccato, il diavolo aveva su di lui; riparare lโ€™infinitร  del peccato con lโ€™infinitร  del sacrificio ecc.

Trovo piรน convincente la teoria del francescano Duns Scoto (1265-1308), per il quale la ragione unica e vera รจ stata mostrare fino a dove poteva arrivare lโ€™amore di Dio per noi.

E la croce, alla fine, รจ una insuperabile prova dโ€™amore, rivolta non tanto alle idee quanto alle emozioni, la compassione innanzitutto, che i predicatori medievali usavano volentieri nelle prediche per invitare alla conversione. Un esempio รจ questa lirica inglese del XII secolo: ยซAtroci ed aspre furon le mie pene, / mia madre a lungo vi pose mente: / rifletti uomo, prima di peccare, / al mio patire per lโ€™umanitร : / per la mia dura morte devi cessar dal maleยป.

Una strofetta essenziale, facile da memorizzare, estratta da una letteratura torrenziale sullo stesso tema.

Fonte โ€“ per gentile concessione di Settimana News | Commento a cura di Nico Guerini