Battesimo del Signore: Gesรน โFiglio predilettoโ
La festa del Battesimo del Signore, in certo senso, รจ propriamente la prima vera e decisiva Epifania, che ha come soggetto e oggetto Gesรน stesso. Mentre nellโannuncio della notte di Natale il bambino era stato rivelato ai pastori dโIsraele e, nellโarrivo dei magi dallโoriente, era apparso ai pagani come โre dei giudeiโ, al Giordano, nel battesimo ricevuto da Giovanni, Gesรน รจ rivelato anzitutto a se stesso, perchรฉ in quel momento accade lโevento che darร principio alla sua โmissioneโ pubblica, e quel fatto costituisce esattamente il ยซprincipio del vangelo di Gesรน, Cristo, Figlio di Dioยป, come scrive Marco aprendo il suo libro.
Del battesimo come inizio storico del ministero pubblico di Gesรน parla esplicitamente Pietro nel discorso pronunciato in casa del centurione Cornelio quando dice: ยซVoi sapete ciรฒ che รจ accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioรจ come Dio consacrรฒ in Spirito Santo e potenza Gesรน di Nazaret, il quale passรฒ beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perchรฉ Dio era con luiยป (At 10,37-38).
In effetti, di una serie di โtre epifanieโ, secondo unโantica tradizione, parla giร chiaramente unโantifona, oggi collocata al Benedictus della festa dellโEpifania, introdotta dal classico Hodie della liturgia, che abbraccia in una sola affermazione eventi accaduti in tempi e momenti diversi: ยซOggi allo sposo celeste รจ unita la Chiesa, perchรฉ nel Giordano Cristo lavรฒ i suoi peccati; accorrono i magi con i loro doni alle nozze regali; e con lโacqua fatta vino si rallegrano i convitatiยป.
La progressione della โmanifestazioneโ di Gesรน potrebbe dunque essere cosรฌ ricostruita: nel Battesimo, Gesรน รจ rivelato a se stesso in quanto riconosce la sua origine e il suo destino; ai magi egli รจ rivelato alle genti come destinatarie della sua vocazione; nelle nozze di Cana รจ rivelato piรน da vicino ai discepoli, davanti ai quali egli ยซmanifestรฒ la sua gloria, ed essi credettero in luiยป (Gv 2,11).
Per la cronaca, una liturgia specifica per la festa del Battesimo di Gesรน รจ stata iscritta nel calendario romano solo dopo il Concilio nel 1969 come sostituto della prima domenica del Tempo Ordinario, e solo nel 1981 il formulario ha ricevuto tre letture specifiche per ogni anno.
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Lโacqua, si sa, รจ elemento cruciale in un โbattesimoโ, che significa etimologicamente essere โimmersi totalmenteโ nellโacqua. Come appare dalle mirabili catechesi mistagogiche dei Padri, dietro questa immagine stanno tre eventi che marcano in modo decisivo la storia della salvezza: la creazione, il diluvio, lโesodo con il passaggio del Mar Rosso. Fuor di metafora, sono indicate qui tre funzioni relative allโacqua:
1) essa รจ la fonte di tutto ciรฒ che รจ vita;
2) รจ la distruzione purificatrice di ogni forma di sozzura;
3) marca la liberazione dalla schiavitรน del popolo che รจ introdotto nel deserto per camminare verso la terra promessa.
Mediante lโacqua Dio crea, lava e libera.
Ai miei tempi (fine anni cinquanta) non cโera traccia di queste letture โmistagogicheโ in ciรฒ che si insegnava in teologia, dove tutto era incentrato sulla distinzione tra materia e forma del sacramento, tra chi, e come, e quando poteva essere โministroโ del battesimo. La mistagogia รจ lโistruzione che spiega il mistero/sacramento attraverso il commento ai riti alla luce del loro retroterra bilico.
Fu quando, da giovane prete, mi trovai a fare catechismo a dei giovani operai di cui mi occupavo in un pensionato, che mi resi conto che i manuali su cui avevo studiato non servivano a niente, e scoprii una letteratura di tuttโaltro genere, a cominciare dal magnifico Bibbia e liturgia del grande Jean Daniรฉlou. Mi si aprรฌ un orizzonte totalmente diverso, dove la veritร si incarnava in immagini ed esperienze, e le idee diventavano storia.
Un Dio di cui fidarsi
Oggi la prima lettura (Is 55,1-11) ci offre un compendio mirabile di una teologia del battesimo costruita attorno allโimmagine dellโacqua.
Anzitutto ci viene detto che, senza il bere, e il mangiare, non cโรจ alcuna possibilitร di vita e, insieme, che Dio offre abbondanza di cibo e bevanda: su questa base egli stabilisce la sua โalleanzaโ con noi. Ne consegue che tale โoffertaโ รจ capace di attirare popoli e nazioni, non solo in senso fisico, ma anche per la comunione che si puรฒ creare con Dio stesso, condividendo i suoi pensieri e facendo attenzione alla sua Parola.
Questa operazione richiede la fatica di โcercarloโ mentre si fa trovare, perchรฉ i suoi pensieri non sono i nostri. Si esige perciรฒ un perenne esercizio di โconversioneโ, di ยซritorno al Signore, che avrร misericordia di noi, e al nostro Dio che largamente perdonaยป.
E, per finire, Isaia, contro ogni scetticismo e perdita di speranza indotto dai vari fallimenti dellโumanitร , inneggia alla forza prepotente della parola di Dio, che, dice, ยซnon ritornerร a me senza effetto, senza aver operato ciรฒ che desidero e senza aver compiuto ciรฒ per cui lโho mandataยป. Le tappe sono chiare, e designano un percorso da riprendere in continuazione:
1) partire dal nostro bisogno di โvitaโ in tutti i sensi del termine;
2) prendere e riprendere coscienza che Dio รจ in grado di rispondere alle nostre necessitร , essendo questo anzitutto un suo desiderio, che realizza con il dono dei suoi benefici e massimamente della sua parola;
3) rimanere mediante un costante stato di โconversioneโ in questa atmosfera, che รจ la vera โacquaโ del nostro battesimo;
4) soprattutto non perdere mai la fiducia, che รจ poi la fede, nel fatto che tale percorso รจ sempre possibile.
Il riassunto di tutto ciรฒ รจ celebrato nel salmo responsoriale, tratto da Is 12,2.4-6, una possibile preghiera che accompagna i giorni.
Un amore che vince il mondo
La seconda lettura (1Gv 5,1-9) rilegge il battesimo come una โnuova nascitaโ, che significa aggiungere alla radice biologica della prima, una seconda radice, un fondamento piรน sicuro, capace di operare e di salvare la prima da un fatale annientamento, la โmorteโ, e non solo a livello biologico.
Questa seconda radice รจ la caritร (Ef 3,17), come รจ scritto: ยซchiunque crede che Gesรน รจ il Cristo, รจ stato generato da Dio: e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui รจ stato generato. In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo e osserviamo i suoi comandamentiยป. Nasce cosรฌ una grande onda di amore capace di โvincere il mondoโ, inteso qui come la concentrazione di tutte quelle forze che potremmo chiamare โanti-amoreโ, e che Giovanni, con il suo stile di nette e brutali contrapposizioni, chiama abitualmente โodioโ (1Gv 3,14-15).
Troviamo in questo testo unโidentificazione che fa Gesรน stesso nel vangelo (Mc 10,38), quella del battesimo come โsangueโ, oltre che acqua, che, insieme allo Spirito, costituiscono la testimonianza che ha dato Gesรน. Ma quella del sangue รจ unโimmagine giร implicitamente inclusa nelle tre ricordate sopra, ed รจ soprattutto il prezzo da pagare sia per la โpurificazioneโ che viene dalle acque del diluvio, sia per la โliberazioneโ che si conquista attraversando il deserto dellโEsodo.
Convertirsi e credere
Il racconto del battesimo in Marco (1,7-11) รจ molto piรน conciso della versione di Matteo: due versetti, ma contiene quanto basta per capire cosa รจ successo. Consiglio perรฒ di leggere e meditare tutto lโincipit del secondo vangelo per vedere come lโazione di Dio nella storia si muova con una velocitร sorprendente, molto diversa da quello che possiamo osservare nel comune svolgersi degli avvenimenti. In quindici versetti cโรจ una vertiginosa sintesi di secoli! Il passato, Isaia, รจ in tensione verso un futuro che รจ giร qui: Giovanni. Ma il suo apparire fa scattare la storia verso โil piรน forteโ che sta per venire. E che viene. Poi, lo Spirito, che feconda tutti gli inizi, trascina Gesรน nel proprio movimento, lo โsospinge nel desertoโ.
E, quando Giovanni รจ fermato perchรฉ non turbi la pace di orecchi che preferiscono il ritornello noioso dei canti feriali, la quiete di una vita sonnolenta che si avviluppa attorno alle proprie libidini sempre uguali, ecco Gesรน che riparte e riattacca la musica tremenda della voce di Dio che invita a cambiare, con quella frase di quattro membri: ยซIl tempo รจ compiuto, e il regno di Dio รจ qui! Convertitevi e credete nel vangeloยป (1,15) che contiene il succo del suo messaggio e il progetto del suo ministero. Una volta che il vangelo ha fatto irruzione nel mondo, niente e nessuno lo puรฒ fermare.
Il battesimo vero e proprio รจ affidato ad alcune immagini chiave. Anzitutto Gesรน non โesceโ semplicemente dallโacqua, ma letteralmente risale, e in vista cโรจ giร lโAscensione che segue alla discesa nella morte, evidenziando la dinamica stessa della fede che dalla morte fa nascere la vita.
Poi i cieli si aprono, ed รจ la riposta alla preghiera con cui avevamo iniziato lโAvvento. Dai cieli scende lo Spirito in forma di colomba, che significa: la pace dopo il diluvio ed รจ il simbolo dellโamore.
E, infine, la voce dal cielo in cui tutto lโevento si condensa: ยซTu sei il Figlio mio, lโamato, in te ho posto il mio compiacimentoยป. Cโรจ in questo tragitto disegnato lโitinerario proposto a ciascuno di noi in quanto battezzati.
Ciรฒ che abbiamo capito puรฒ essere tradotto in una bella preghiera allo Spirito Santo, un inno di Patrice de la Tour du Pin, Amour descendant aujourdโhui, di cui riporto lโultima strofa: ยซAmore che discendi in questo giorno / vieni ad agitare le acque seppellite / dei nostri battesimi, / che dalla morte di Gesรน Cristo / ci fan risorgere nella sua vita: / tutto รจ amore in colui che รจ amoreยป. NB. Si possono trovare in Internet, cliccando il titolo, sia il testo originale delle quattro strofe dello splendido inno sia varie esecuzioni musicali.
Fonte – Settimana News | Commento a cura di Nico Guerini