โNel mezzo del Camminโ โ del 22 febbraio 2016
Gli Eretici
[ads2]Canto decimo dellโInferno: siamo nel sesto cerchio, nella cittร di Dite, dove sono puniti gli eretici e dove Dante incontra Farinata degli Uberti, il piรน importante capo ghibellino a Firenze nel XIII secolo. Ma si comincia con un esame dei peccati, e con le domande del poeta al maestro per capire le differenze, la gravitร , le pene, la distinzione tra mortali e nonโฆtra peccati scontati nellโInferno o nel Purgatorio. Cโรจ modo e modo infatti di fare il male. I peccati puniti prima della cittร di Dite offendono di meno Dio, perchรฉ fatti senza volontร di far del male altrui. Farinata degli Uberti si trova in compagnia degli epicurei: ha un atteggiamento apparentemente eroico, come se pure allโinferno avesse lโardire di ergersi contro Dio, di mantenere una sorda rabbia contro il bene, il vero. Ma Dante lo ammira come uomo, ed รจ proprio a Farinata che affida la prima delle predizioni sul suo futuro. Eppure รจ morto tra i morti, perchรฉ non credette nella vita ultraterrena, tra quei che โlโanima col corpo morto fannoโ. Unโaltra anima esce poi con la testa dal sepolcro: รจ Cavalcante Cavalcanti, padre di Guido, tra gli amici piรน cari di Dante, che si chiede perchรฉ suo figlio non sia lรฌ, con lui. Anchโegli era un grande poeta, avrebbe dovuto avere lo stesso privilegio. Dante spiega dolorosamente che Guido ha sempre rifiutato di avventurarsi nella conoscenza di Dio, esattamente come il padre. Dante usa il verbo โebbe a disdegnoโ e Cavalcante capisce allora che il figlio รจ morto. Ritorna nella tomba sopraffatto dal dolore della notizia, che Dante non ha fatto in tempo a smentire. Eโ straziante lโabbrutimento di questi grandi uomini, che non riescono a staccarsi dalle passioni, dal potere, dai legami terreni, e non capiscono nulla del viaggio del pellegrino: solo e per sempre centrati su se stessi, chiusi ad ogni spiraglio di speranza, di pentimento, perchรฉ caparbiamente chiusi alla fede, alla misericordia.