Respiro Spirituale, XXXI Domenica del Tempo Ordinario, con mons. Willy Volonté
Trascrizione, non rivista, da Youtube:
In questa truna domenica del tempo ordinario arriveremo a dare il comandamento che Gesù ritiene il più importante, la sintesi di tante parole dette, del suo parlare, del suo annuncio, del suo messaggio.
Ma iniziamo con la pagina dell’Antico Testamento: il libro del Deuteronomio, che è un libro importantissimo. Mentre i libri precedenti o quelli che seguiranno sono indicativi di una legge tassativa, piuttosto arida per alcuni aspetti, nel Deuteronomio, invece, la legge è quella che il popolo di Israele ama dal profondo del cuore. Mosè parla al popolo e pronuncia una delle espressioni più significative per la tradizione ebraica: Shemà Israel — Ascolta, Israele.
Il tema dell’ascolto è molto importante nella Bibbia, perché rappresenta l’apertura del cuore. Noi molto spesso pensiamo che l’ascolto sia come il sentire. Il sentire è una cosa: si sente con l’orecchio, ma si ascolta con il cuore. Molto spesso sentiamo delle cose, ma non le ascoltiamo, quindi l’ascolto è una gioiosa obbedienza a Dio.
Quando nel Vangelo Gesù viene interpellato dai dottori della legge su quale sia il comandamento più importante, lui riprende esattamente l’antica tradizione: Ascolta, Israele. Il Signore è il nostro Dio, l’unico Signore. Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, e il prossimo tuo come te stesso. Gesù afferma: “Non c’è comandamento più grande di questo”.
Lo scriba, il dottore della legge, ripete questi due comandamenti. Pensate che, nella tradizione ebraica, si erano catalogati ben 613 precetti, 613 applicazioni della legge. Gesù, invece, semplifica e unifica tutto in una sintesi, ritornando al cuore della legge nella sua importanza capitale: amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come se stessi. Se farai così, opererai il bene.
Gesù dice allo scriba, che ripete questa legge e ne è convinto: “Bene, non sei lontano dal Regno di Dio”.
Produzione Caritas Ticino