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mons. Willy Volontè – Commento al Vangelo di domenica 27 Ottobre 2024

Domenica 27 Ottobre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 10,46-52

Respiro Spirituale, XXX Domenica del Tempo Ordinario, con mons. Willy Volonté

Trascrizione, non rivista, da Youtube:

In questa terza Domenica del Tempo Ordinario ci imbattiamo ancora con Gesù, che compie un miracolo. Ma dobbiamo tenere presente che Gesù, quando risana una persona, ridà la salute e la sanità a una persona. Non mira solamente alla sanità del corpo, ma soprattutto alla sanità e alla salute del cuore, quindi alla salvezza.

Sono miracoli certamente fatti per restituire uno stato di vita dignitoso e buono, ma per raggiungere il cuore. Sono sempre segni, e il segno, soprattutto nel caso di Gesù, è sempre un segno che rimanda ad altro, molto più importante. C’è una cecità fisica, come nel caso di Bartimeo, il figlio di Timeo, ma c’è una cecità del cuore che è molto più pesante. È questa che deve essere risanata.

È cieco naturalmente Bartimeo, per questo chiede a Gesù di essere risanato. Ma Bartimeo è uno che ha la sanità del cuore, la salute del cuore. Infatti, vediamo un attimo il suo comportamento, molto significativo da questo punto di vista, per misurarci anche noi nel nostro modo di accostarci a Gesù. Sedeva lungo la strada a mendicare, dice la pagina del Vangelo. Uno stato doloroso, certamente, uno stato di fatica dolorante che pesa sulla vita di quest’uomo, ma è l’immagine del servo fedele che aspetta il suo turno per rialzarsi.

Non pretende, ma attende. Questo è l’atteggiamento di Bartimeo, che molto spesso dovrebbe anche essere il nostro. Che cosa continua nella sua richiesta, questo uomo così significativo come Bartimeo? Gesù passa di là, aspetta il suo turno e si mise a gridare: “Gesù, abbi pietà di me, figlio di Davide.”

Non comincia a blaterare contro Gesù: “Perché Dio mi ha fatto questo o quest’altro, perché mi fa soffrire così?” Chiede di avere pietà di lui, non pretende. È a questo punto che entra in scena Gesù: “Chiamatelo,” dice. E Gesù si muove verso il cieco. “Che cosa vuoi che io faccia per te?” È Gesù il protagonista.

Allora guardate: il cieco dice tutto il suo desiderio, “che io possa vedere, che io possa riacquistare la vista.”

“Va’, la tua fede ti ha salvato,” dice Gesù a Bartimeo. È la fede che salva. Gesù si muove se trova fede, se trova fiducia nel chiedere a lui la sanazione, soprattutto del cuore. Ma noi spesso vogliamo miracoli a buon mercato.

Produzione Caritas Ticino

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