Respiro Spirituale , XXVIII domenica del tempo ordinario con mons. Willy Volonté
Produzione Caritas Ticino
Oltre la legge l’incontro
Di Dante Balbo
Ci sono sguardi che feriscono, che offendono e spogliano, disprezzano o attraversano ignorando, ma ci sono sguardi che fasciano, avvolgono e accarezzano, fanno sentire al centro. In quei momenti, siamo gli unici guardati e accolti, l’altro è tutto per noi.
Deve essere stato uno sguardo così, quello che ha abbracciato il giovane che avrebbe voluto farsi discepolo di Gesù, altrimenti non si capirebbe perché a lui sia attribuito l’amore del maestro racchiuso in uno sguardo.
Di fronte all’irruenza entusiastica di questo ragazzo, Gesù lo accompagna.
Prima gli insegna il valore profondo delle parole: “Perché mi chiami buono?” Non perché non lo sia, ma questo implica un’accoglienza molto più che superficiale.
Poi gli mostra la via primaria, il rispetto dei comandamenti, non una questione morale, ma di appartenenza al popolo dell’alleanza, al cammino che ha preceduto la vicenda personale del giovane.
Allora lo guarda, con quell’amore che diventa visibile, tanto è intenso e ricco dello slancio stesso di dio che abbraccia l’esistenza e l’ama fin dalla fondazione dei secoli.
Questo è l’ostacolo maggiore per il giovane, non tanto per l’impossibilità di separarsi dai suoi beni, ma per la difficoltà di accettare il primato dell’altro nell’amore. “cosa devo fare” aveva detto all’inizio dell’incontro e Gesù gli suggerisce cosa fare, non nello sforzo volontaristico di dare via tutti i suoi beni, ma nella capacità di disfarsene perché sono nulla a confronto con l’amore che Gesù gli offre per primo.
Questa è la scelta radicale che va oltre la legge, oltre la filantropia, oltre l’offerta presuntuosa del proprio amore, che non riconosce la precedenza dell’amore di un Altro.
Bene lo ha capito Teresa di Lisieux che a questo amore ricevuto con gratitudine, risponde: “Ho trovato il mio posto nella Chiesa, e questo posto, Dio mio, me l’avete dato voi! Nel cuore della Chiesa mia Madre, io sarò l’amore.” Teresa di Lisieux.