mons. Vincenzo Paglia โ€“ Commento al Vangelo del 6 Gennaio 2022

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ยซAlza gli occhi intorno e guarda: tutti costoro si sono radunati, vengono a te. I tuoi figli vengono da lontano, le tue figlie sono portate in braccioยป. Queste parole del profeta aprono la festa dellโ€™Epifania. La liturgia vuole mostrare il cammino degli uomini verso il Signore. Cโ€™รจ come unโ€™ansia di universalitร  e assieme di urgenza che percorre questo giorno: รจ il desiderio profondo della Chiesa che i popoli e le nazioni della terra si affrettino a incontrare Gesรน. Egli รจ appena nato, non sa ancora parlare, e tutti i popoli possono giร  incontrarlo, vederlo, accoglierlo e adorarlo.

Non รจ unโ€™ansia di proselitismo, quanto il bisogno di mostrare a tutti la bontร  e lโ€™amore di Dio che giunge sino a inviare tra noi il suo stesso Figlio. E, nel fondo del cuore di ogni uomo, cโ€™รจ una nostalgia di Dio. รˆ infatti questa nostalgia che spinge i Magi a dire a Erode: ยซAbbiamo visto sorgere la sua stella e siamo venuti ad adorarloยป. Erano uomini di regioni lontane, ricchi e intellettuali, che si erano incamminati dallโ€™Oriente verso la terra dโ€™Israele per adorare il ยซreยป che era nato. Ogni credente รจ chiamato a uscire da sรฉ e a compiere un viaggio verso lโ€™Oltre. La Chiesa, che cerca di scendere nelle profonditร  del cuore dellโ€™uomo, da sempre ha visto nei Magi lโ€™intera umanitร . E, con la celebrazione dellโ€™Epifania, vuole aiutare ogni uomo e ogni donna a incontrare quel Bambino. La salvezza si gioca tutta nellโ€™incontro con quel Bambino.

Nella notte di Natale, Gesรน si รจ manifestato ai pastori, uomini dโ€™Israele tra i piรน disprezzati; furono loro i primi a portare un poโ€™ di calore in quella fredda stalla di Betlemme. Ora giungono i Magi dal lontano Oriente e anchโ€™essi possono vedere quel Bambino. I pastori e i Magi, molto diversi tra loro, hanno una cosa in comune: il cielo. I pastori si mossero non perchรฉ erano buoni, ma perchรฉ alzando gli occhi da se stessi e rivolgendoli verso il cielo videro gli angeli, ascoltarono la loro voce e fecero quel che avevano udito. Cosรฌ pure i Magi. Essi attendevano un mondo diverso, piรน giusto, e alzarono lo sguardo dal proprio mondo, guardarono in alto, verso il cielo, e videro una ยซstellaยป.

E come i pastori seguirono le parole degli angeli, essi seguirono il cammino che la stella indicava. Gli uni e gli altri suggeriscono a noi tutti che per incontrare Gesรน รจ necessario alzare lo sguardo da se stessi, scrutare le parole e i segni che il Signore pone lungo il nostro cammino. Per i Magi, come del resto per i pastori, non fu tutto chiaro immediatamente. Lโ€™evangelista nota che la stella a un certo punto scomparve. E tuttavia quei pellegrini non si persero dโ€™animo; il loro desiderio di salvezza non era superficiale e la stella aveva davvero toccato il loro cuore. Giunti a Gerusalemme andarono da Erode per chiedere spiegazioni; le ascoltarono con attenzione e subito continuarono il loro cammino. Ma il Signore non รจ avaro di segni: allโ€™uscire da Gerusalemme la stella ricomparve, ยซed essi provarono una grandissima gioiaยป, nota lโ€™evangelista. Quando ci facciamo guide di noi stessi, ci priviamo della gioia di avere la โ€œstellaโ€. Sรฌ, cโ€™รจ un sollievo nel vedere la stella, ossia nel sentirsi guidati e non abbandonati a se stessi e al proprio destino.

I Magi ci esortano a riscoprire la gioia di dipendere dalla stella. E la stella รจ il Vangelo, la Parola del Signore, come dice il Salmo: ยซLa tua parola รจ luce sul mio camminoยป (119,105). Questa luce ci guida verso il Bambino. Senza lโ€™ascolto del Vangelo, senza leggerlo, senza meditarlo, senza cercare di metterlo in pratica, non รจ possibile incontrare Gesรน. I Magi, infatti, seguendo la stella giunsero sino al luogo ove si trovava Gesรน. E qui ยซvidero il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adoraronoยป. Probabilmente era la prima volta che si prostravano davanti a qualcuno. Ma, sapendo ormai guardare oltre se stessi, avevano riconosciuto, in quel bambino, il Salvatore. Quel gesto era la cosa piรน vera. Assieme a Maria, a Giuseppe e ai pastori, anche i Magi capirono che la salvezza consisteva, e consiste ancora oggi, nellโ€™accogliere nel proprio cuore quel bambino, debole e indifeso. E, con lui, tutti i deboli e indifesi anche di oggi.

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Ben diversa fu la reazione di Erode e degli abitanti di Gerusalemme. Appena seppero del bambino non sentirono gioia come i Magi o i pastori; al contrario, tutti si turbarono ed Erode lo fu a tal punto da deciderne addirittura la morte. Sono i Magi ora a salvare il Bambino e a sottrarlo alla ferocia di Erode. Quei sapienti, ยซper unโ€™altra strada fecero ritorno al loro paeseยป, nota lโ€™evangelista. Del resto, quando si incontra il Signore e lo si accoglie nel cuore, non si resta come prima e non si puรฒ piรน percorrere la strada di sempre. Si cambia la vita e con essa anche i comportamenti.

I Magi sono oggi accanto a noi, anzi un poco piรน avanti di noi, per aiutarci ad alzare lo sguardo da noi stessi e a dirigerlo verso la stella. Sono avanti a noi per guidarci verso le tante mangiatoie di questo mondo ove giacciono i piccoli e i deboli. Beati noi, se con i pastori e con i Magi ci facciamo pellegrini verso quel Bambino e con affetto ci prendiamo cura di lui. In veritร , sarร  lui a prendersi cura di noi.


Per gentile concessione di mons. Paglia. โ€“ FONTE