Il peccato e la ripartenza per tornare in intimitร con Dio
Interrogato da scribi e farisei riguardo alla condotta da tenere di fronte a una donna sorpresa in adulterio, Gesรน compie un gesto inconsueto: scrive per terra con il dito. Un atto che rimanda al dito di Dio che stila le dieci parole sulle tavole dellโalleanza; scribi e farisei, tecnicamente, sottopongono a Gesรน un quesito di tipo legale.
La domanda posta รจ subdola: รจ noto, infatti, che nella prassi la lapidazione di unโadultera era caduta in disuso da molto tempo e la storia conferma che era inusuale. Quella norma esprimeva unโindicazione di ordine sapienziale, come molte delle leggi dellโAntico Testamento che richiedono la pena capitale senza essere praticate.
Il quesito posto dai farisei รจ un tranello perchรฉ qualunque risposta risulterebbe sbagliata: se Gesรน avesse ribattuto di lapidarla gli avrebbero detto che non si lapida per misericordia โ rinfacciandogli il suo apparire non misericordioso โ se avesse invece detto di non lapidarla, avrebbe trasgredito alla legge di Mosรจ. Esclusa ogni via dโuscita.
Ma Gesรน imbocca una strada inattesa cambiando il piano del discorso ed รจ proprio in questo momento in cui comincia a scrivere per terra. Unโipotesi suggestiva รจ che avesse cominciato a scrivere i peccati degli accusatori, coerentemente al fatto che Cristo viene eletto dai farisei giudice sulla questione e, in quanto tale, comincia a giudicare anche gli accusatori, perchรฉ il giudice giusto emette giusta sentenza. Infatti, quando si condannava a morte qualcuno bisognava scrivere la sentenza, come avverrร anche per Gesรน,ย con il titulusย โ conservato a Roma nella basilica della Santa Croce in Gerusalemme โ indicante ยซGesรน Nazareno Re dei Giudeiยป.
ยซChi di voi รจ senza peccato getti per primo la pietra contro di leiยป (Gv 8,7), รจ la nota risposta. Per la legge rabbinica la persona che doveva tirare la prima pietra era il testimone oculare del reato, perchรฉ doveva prendersi la responsabilitร della sua accusa.
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Ora, chi puรฒ dire veramente di aver visto e compreso per giudicare il peccato altrui? Chi ha un cuore puro, chi non ha un disturbo di visione, causato dal proprio peccato. Solo nellโamore abbiamo diritto di dire qualche cosa a un altro, fuori da menzogna e solo in veritร .ย Infatti se ne andarono via uno per uno cominciando dai piรน anziani, piรน peccatori dei giovani i quali vanno via per ultimi.
La donna, finalmente sola con Gesรน, nellโintimitร con Lui puรฒ ยซnon peccare piรนยป. Il peccato รจ distanza da Dio, intimitร con cose o persone sbagliate. Quando si torna allโintimitร con Dio, ritroviamo la condizione di figli e la pace del cuore. Gesรน le dice: ยซNeanche io ti condannoยป (Gv 8,11) ossia, โneppure io che, essendo senza peccato, potrei. Dunque รจ stata assolta.
Da notare che lei รจ lโunica a tornare a casa perdonata, mentre gli altri ci sono tornati da peccatori. Gesรน ribalta tutto, fa sempre โnuove tutte le coseโ. Questa donna, paradossalmente, รจ lโunica che torna a casa pulita e liberata dal suo peccato; gli altri devono ancora fare i conti con la propria povertร .
Come per domenica scorsa, anche in questo episodio possiamo constatare che la nostra povertร sia la moneta che ci permette di acquistare la redenzione. La potenza di Dio non รจ rivolta alla punizione, ma alla rinascita. Ciรฒ che conta รจ vivere, riprendere a vivere, ricostruire invece di recriminare. Tanta gente resta tutta la vita a sottolineare i problemi ed รจ disinteressata alle soluzioni. Lโimportante รจ ripartire, voltare pagina, rientrare nellโintimitร con Dio.
Per gentile concessione di mons. Paglia. FONTE
Qui tutti i commenti al Vangelo delle domeniche precedenti di mons. Vincenzo Paglia