Mentre ci avviciniamo alla celebrazione della Pentecoste, la Liturgia ci riporta allโUltima Cena e propone un brano tratto dai grandi discorsi fatti da Gesรน ai suoi. I versetti 23-29 del capitolo 14 del Vangelo di Giovanni fanno parte del primo colloquio di Gesรน, allorchรฉ egli conforta la fede e lโamore di quella prima piccola comunitร , con la promessa dello Spirito. Il primo nodo che Gesรน affronta รจ quello della presenza di Dio nella vita del credente e della comunitร .
Ed รจ senza dubbio uno dei temi cardini della nostra stessa vita e di ogni esperienza religiosa. Il bisogno del rapporto con Dio, spesso surrogato nella societร odierna con le piรน svariate esperienze, resta il cuore della vita di ogni uomo. E il Vangelo รจ la risposta radicale a tale bisogno. Lโaffermazione di Gesรน รจ chiara: โSe uno mi ama, osserverร la mia parola, e il Padre mio lo amerร e verremo a lui e prenderemo dimora presso di luiโ (v. 23). Cโรจ una identitร tra lโamore per Gesรน, lโosservanza della sua parola e la presenza di Dio. Nella tradizione veterotestamentaria il luogo della dimora di Dio nel cammino nel deserto era la โtendaโ, successivamente fu il โTempioโ e la stessa โGerusalemmeโ.
Con Gesรน, il Tempio diviene lui stesso; e chiunque si unisce a lui partecipa del culto. Oggi, pertanto, il luogo della presenza di Dio (qui risiede la straordinarietร del cristianesimo!) รจ il cuore di chi ascolta e mette in pratica il Vangelo. Per incontrare Dio โ viene a dirci il Vangelo di questa domenica โ non abbiamo bisogno nรฉ di miracoli, nรฉ di visioni straordinarie e neppure di rivelazioni nuove. Il Vangelo ci basta! Giovanni, nella sua prima Lettera, afferma: โChi osserva la parola di Gesรน, in lui lโamore di Dio รจ perfettoโ (1 Gv 2,5); e Gesรน stesso dice con solennitร : โIn veritร , in veritร vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrร mai la morteโ (Gv 8,51).
Il Vangelo รจ la perfezione e la vita eterna. Purtroppo la maggior parte di noi crede poco a tale veritร ; eppure le affermazioni evangeliche sono molto chiare e da tutti comprensibili. Il Vangelo non divide gli uomini in perfetti o imperfetti a seconda delle varie appartenenze. Lโunica divisione passa nel cuore di ognuno, quando osserva o non osserva il Vangelo. ร piuttosto normale, invece, andare alla ricerca di qualcosa dโaltro. Gesรน dopo aver ribadito: โChi non mi ama, non osserva le mie paroleโ, aggiunge immediatamente: โLa parola che voi ascoltate non รจ mia, ma del Padre che mi ha mandatoโ (v. 24).
Ecco cosโรจ il Vangelo. Come dire, allora, che non ci basta? Qualcuno potrebbe ribattere che sono ormai duemila anni che lo si ascolta e poco o nulla รจ cambiato; si auspicano nuove prospettive, magari legate al Vangelo, ma che lo adattino e lo rendano piรน moderno. Mi ha, invece, molto impressionato una considerazione che faceva spesso padre Mien, il parroco di Novaiaderevna (vicino a Mosca) ucciso agli inizi degli anni Novanta a Zagorsk. Da pochi anni aveva fondato un movimento di rinnovamento religioso e a coloro che lo avvicinavano diceva: โNon crediate che il Vangelo abbia ormai detto tutto, perchรฉ in realtร noi oggi siamo ancora agli inizi della comprensione di quelle parole!โ. Siamo appena agli inizi di una comprensione vera del Vangelo, una comprensione che richiede unโappassionata adesione, un coinvolgimento totale.
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Non abbiamo bisogno di altre parole: dobbiamo, e con urgenza, approfondire e amare lโunica Parola. ร quello che Gesรน disse ai suoi discepoli di allora e ripete a noi oggi: โQueste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi. Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderร nel mio nome, egli vโinsegnerร ogni cosa e vi ricorderร tutto ciรฒ che io vi ho detto (vv. 25-26). Gesรน aveva capito che i discepoli erano smemorati e inclini allโincomprensione; e noi non siamo diversi. Per questo aggiunse che avrebbe mandato lo Spirito come maestro interiore dei discepoli e di ogni credente.
Sarร suo compito โinsegnareโ e โricordareโ le parole dette da Gesรน. โRicordareโ il Vangelo con lโaiuto dello Spirito vuol dire amarlo come la parola piรน cara e cercare in ogni modo di metterlo in pratica. La vita del discepolo, guidata non dai tanti โspiritiโ di questo mondo ma dallo โSpirito di Dioโ, renderร visibile la parola scritta. Gregorio Magno, con quella sapienza spirituale che lo ha reso uno dei piรน grandi maestri spirituali, scriveva: โLa santa Scrittura cresce con colui che la leggeโ.
Per gentile concessione di mons. Paglia. FONTE
Qui tutti i commenti al Vangelo delle domeniche precedenti di mons. Vincenzo Paglia