โQuando Gesรน seppe che Giovanni era stato arrestato, si ritirรฒ nella Galileaโ. Inizia cosรฌ la pericope evangelica di questa terza domenica del tempo ordinario. Lโevangelista sembra voler sottolineare che la predicazione di Gesรน inizia dopo lโarresto di Giovanni, dopo che la sua predicazione venne bloccata da Erode.
Con il Battista in carcere, la voce della giustizia non si udiva piรน e il deserto tornava ad essere deserto, luogo senza vita e senza parole. Ma anche Gerusalemme e tutta la regione circostante ridiventava muta e senza piรน profezia. Gesรน non si rassegnรฒ al silenzio imposto da Erode; non voleva che gli uomini, quelli che anche lui aveva visto penitenti e pieni di speranza in fila al Giordano per ricevere il battesimo, restassero in balia di una religione ritualista ed esteriore o cadessero sotto il giogo della violenza che nasceva dal deserto di vita e dal silenzio di parole vere.
Prese lโiniziativa e cominciรฒ a parlare, non piรน in Giudea, come Giovanni, ma nella periferica Galilea, la piรน settentrionale delle tre regioni della Palestina. Ai tempi di Gesรน, la presenza di forti rappresentanze pagane aveva screditato questa regione. Eppure proprio da questa terra periferica e lontana dalla capitale, Gesรน inizia la sua predicazione (1,14); di qui raccoglie i primi discepoli (1,16) e qui il risorto attenderร i discepoli per il โsecondoโ inizio della predicazione evangelica (14,28).
Insomma la Galilea sembra assurgere a terra simbolica per ogni missione evangelica: se cโรจ da scegliere un luogo da cui partire per annunciare il Vangelo, devโessere il luogo periferico, marginale, escluso, disprezzato, povero, che non conta nulla. Nella โGalilea delle gentiโ si sente risuonare per la prima volta il Vangelo, la buona notizia. Qui, dove pagani ed emarginati si mescolavano, Gesรน comincia a dire: โIl tempo รจ compiutoโ; terminano i giorni della violenza, dellโodio, dellโabbandono, dellโinimicizia ed inizia il tempo della giustizia e della pace. La storia degli uomini subisce una svolta: โIl Regno di Dio รจ vicinoโ. Il regno dellโamore, del perdono, della salvezza, della signoria di Dio รจ giunto e da quel momento incomincia ad affermarsi nella vita degli uomini.
Quello che era accaduto come in figura a Ninive con la predicazione di Giona ora, sulle rive del mare di Galilea, si realizzava in pienezza e per il mondo intero. Ninive, capitale assira e โcittร molto grande, larga tre giornate di camminoโ, รจ lโemblema di ogni cittร , anche delle grandi cittร contemporanee ove la corruzione degli uomini spinge verso la distruzione.
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Iddio costrinse allora Giona a percorrerla predicando a tutti la conversione dai peccati. Al termine della predicazione, scrive il profeta, โi cittadini di Ninive credettero a Dioโฆ e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo feceโ. โEd ecco, qui vi รจ uno piรน grande di Gionaโ (Mt 12,41), afferma il Vangelo. Gesรน stesso รจ il contenuto del Vangelo. Egli non รจ venuto a mostrare una nuova dottrina o a proporre un sistema di veritร da apprendere e da diffondere.
La buona notizia รจ che finalmente Dio, attraverso Gesรน, inizia a regnare nella storia degli uomini e noi possiamo dire con il profeta: โCome sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza, che dice a Sion: Regna il tuo Dioโโ (Is 52,7).
Ma allโintervento di Dio deve corrispondere lโimpegno degli uomini. โConvertiteviโ chiedeva a tutti Gesรน. Lo ripetรฉ anche sulla riva del lago di Tiberiade a Simone e Andrea, mentre erano intenti a gettare le reti; e continuando il cammino lo propose ad altri due fratelli, Giacomo e Giovanni, anchโessi occupati a riassettare le reti per la pesca.
Erano modesti lavoratori, talora considerati anche impuri e di dubbia reputazione; eppure proprio a loro viene affidato un destino straordinario: โVenite dietro a me, vi farรฒ diventare pescatori di uominiโ. Gesรน proponeva loro, forse nellโunico linguaggio che potevano intendere, una nuova prospettiva di vita; una vita non piรน ripiegata nella pesca di sempre, con le reti abituali e i tempi giร scanditi, bensรฌ unโesistenza immersa in un nuovo mare, quello della storia, tesi a โpescareโ gli uomini dalle acque agitate del mondo per condurli verso la salvezza.
Per i quattro pescatori iniziava un nuovo tempo, una nuova storia, una nuova compagnia, non piรน con i pesci ma con gli uomini.
Il Signore torna lungo il mare delle nostre giornate e della nostra vita e mentre ognuno di noi, piccolo o grande che sia, รจ ripiegato a riassettare le proprie reti, travolto dai dolori e dalle fatiche di sempre, si sente rivolgere lo stesso invito di allora: โVenite dietro a me, vi farรฒ pescatori di uominiโ. Il Vangelo nota che โsubitoโ i quattro lasciarono le reti e lo seguirono.
Davvero come nota lโapostolo Paolo โil tempo si รจ fatto breve; dโora innanzi quelli che hanno moglie vivano come se non lโavessero; quelli che piangono come se non piangessero; e quelli che gioiscono come se non gioissero; quelli che comprano come se non possedessero; quelli che usano i beni del mondo, come se non li usassero pienamente: passa infatti la figura di questo mondo!โ (7,29-31).
Gli affetti, il pianto, il godere, il comprare, lโusareโฆ spesso esauriscono le nostre giornate, la nostra mente, la nostra vita, a tal punto da rinchiuderla come in una rete inestricabile. Il Signore viene non per mortificare la vita, semmai per scioglierla da questa rete ingarbugliata e allargarla; vuole ampliare lโaffetto a tante altre persone, vuole che piangiamo non solo su di noi ma con coloro che sono nellโafflizione, vuole che la gioia non sia per pochi ma per tanti, vuole che i beni di questo mondo non siano privilegio di alcuni perchรฉ essi sono destinati a tutti.
Qui tutti i commenti al Vangelo delle domeniche precedenti di mons. Vincenzo Paglia