Il commento al Vangelo della Prima Domenica di Quaresima (Anno C) di Mons. Sabino Iannuzzi.
Puoi leggere la trascrizione, non rivista, del video qui sotto.
Il Maestro è qui e ti chiama
Mercoledì abbiamo iniziato il nostro pellegrinaggio verso la Pasqua, in questo tempo particolare della Quaresima.
In questa prima domenica, dopo aver ricevuto quel segno particolare della cenere – quasi in contrapposizione a quel fuoco che si accenderà la notte di Pasqua – siamo ad andare con Gesù in un luogo particolare: il deserto. Accompagnato dallo Spirito, dopo aver ricevuto il battesimo al fiume Giordano, vive un’esperienza particolare, un luogo laddove, per 40 giorni, il Signore sembra rientrare in se stesso per comprendere pienamente quella che è la grande missione a cui è chiamato dal Padre: dover evangelizzare e, soprattutto, spingere gli uomini a comprendere la verità del dono che hanno ricevuto.
In questa esperienza particolare, il Signore si trova a dover combattere con la tentazione, con il tentatore, a dover accogliere e, soprattutto, direi saper vincere attraverso il dono stesso di Dio.
È significativo come, al Salmo responsoriale, oggi la liturgia ci inviti a saper domandare al Signore che rimanga con noi nella prova. È il tempo della prova: tre grandi tentazioni che vengono sconfitte proprio attraverso quella Parola di Dio con la quale il tentatore sembra voler, a modo di “Baci Perugina”, conquistare Colui che è la Parola incarnata.
E allora quel pane, quel possesso, quel potere diventano, in certo qual modo, l’esperienza di una novità che, attraverso la logica della Parola, trova la giusta risposta.
Non ha senso, vedete, pensare di non trovare il tentatore lungo il percorso della propria vita. Ciò che invece deve continuamente dare senso e novità, e deve illuminare la forza della risposta, è l’esperienza stessa della Parola. È lì che troveremo la risposta adeguata ad ogni nostra domanda e, soprattutto, riusciremo a superare la difficoltà che, nel percorso della vita, siamo chiamati ad incontrare.
Dirà Sant’Antonio Abate, esperto proprio in questa lotta nel deserto con il demonio, che non c’è salvezza se non attraverso l’esperienza della tentazione. Vinciamola anche noi, questa tentazione, con la capacità di saper lasciar prevalere la Parola, perché il Signore, lui solo, ha parole di vita eterna.
Con questa prima domenica di Quaresima inizia anche la tappa finale del catecumenato. Ecco, anche qui, in cattedrale a Castellaneta, iscriverò sei nuovi catecumeni che, la notte di Pasqua, riceveranno i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Con il rito dell’elezione, si incamminano in quel tempo più prossimo a poter accogliere, attraverso quelle consegne del Credo e del Padre Nostro, quell’esperienza di una vita di fede.
E credo che la Quaresima si caratterizzi proprio per questo: aiutarci a riscoprire la bellezza del nostro battesimo, ma soprattutto la pienezza di una vita di fede.
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Buona domenica a tutti.