Lโacquedotto di Dio – Festa dell’Immacolata
Da trentacinque anni ho la grazia di vivere allo โStatuarioโ nella casa delle Suore serve di Maria-Compassioniste di cui condivido la vita. ร un dono poter vivere in una comunitร religiosa e in uno dei luoghi piรน belli di Roma, siamo immersi nelle antichitร dellโAppia Antica.
Quasi ogni giorno, privilegio dei vescovi emeriti, faccio una camminata di unโora (dovrei) nel parco degli acquedotti dove si incrociano lโAppio Claudio e lโAlessandrino, recitando il Rosario mentre penso a San Bernardo, autore di una bellissima predica per la nativitร della Madonna, che paragona Maria ad un acquedotto, che, appunto, si intitola โDe acqueductoโ. Mi sento piรน fortunato di Lui, perchรฉ credo che non sia mai stato al parco degli acquedotti dietro casa mia.
I โmieiโ acquedotti vanno nel cuore dei castelli romani dove prendono acqua, ottima e minerale, e la portano alla cittร per essere la vita della stessa Roma. Il cibo delle persone, degli animali e delle piante dipende da loro. Anche la pulizia per secoli รจ dipesa dal loro servizio. Immagine bellissima di Maria che dal cuore di Dio ha attinto lโacqua viva: il Salvatore del mondo.
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Degli acquedotti impressiona la solennitร e la perfezione architettonica che da secoli rende piรน bella e ricca la campagna romana. Fino a pochi decenni fa erano perfettamente funzionanti e anche ora continuano a parlare della grandezza e bellezza di Roma.
Maria รจ lโacquedotto con cui Dio ci ha donato la vita, un acquedotto purissimo e libero perchรฉ lโacqua scorresse liberamente e giungesse integra, come uscita dal cuore del Padre. Stupisce il fatto che gli acquedotti siano cosรฌ alti, sollevati tanto da terra. La campagna romana era paludosa e il minimo contatto con essa avrebbe inquinato lโacqua che, anzichรฉ portare la vita, avrebbe portato la morte. Maria รจ una come noi, della nostra terra, ma elevata sopra di essa, libera dal peccato originale e piena di grazia fin dal suo primo concepimento.
Eโ bellissimo, quando mi aggiro sotto gli archi recitando il Rosario, pensare allโenorme quantitร di acqua che รจ passata sopra di me irrigando la cittร di Roma, portando vita ai nostri padri, ai santi, agli scienziati, ai poveri, a tutti e rifornendo di acqua le stupende fontane con cui i Papi hanno abbellito la loro cittร .
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Maria Immacolata รจ la madre di tutti noi ed รจ Immacolata per potere essere realmente tale . Essere priva del peccato originale e delle sue conseguenze significa che non รจ condizionata in niente nellโamore, neppure dalla carne per cui dovrebbe amare il figlio che ha partorito piรน e al di sopra di ogni altro come avviene per ogni mamma, anche la nostra. Maria รจ nostra madre e ci ama come ama suo Figlio naturale, Gesรน. Pensando a Lei e pregandola posso immaginarmi tra le sue braccia come Gesรน stesso, perchรฉ mi ama con lo stesso amore. Maria non puรฒ preferire nellโamore: ama tutti allo stesso modo. Potrebbe ingelosirci, invece deve esaltarci, perchรฉ in Lei ci troviamo tutti resi realmente fratelli.
Ritornando allโimmagine dellโacquedotto che impressiona per la sua resistenza, รจ lรฌ da secoli, e per la forza che esprime contro il logoramento del tempo, penso a Maria come ce la presenta la Chiesa usando le Parole della Scrittura: una Madre โforte come un esercito schierato in battagliaโ, e una vera mamma si immagina solo cosรฌ nei confronti dei figli in pericolo.
In questa festa risuona in tutta la Chiesa lโesaltazione del popolo nei confronti di Giuditta: โTu gloria di Gerusalemme, tu gioia di Israele, tu onore del nostro popoloโ. Tu sei lโacquedotto con cui Dio ci ha donato e ci dona la salvezza.