Un nuovo cammino
Ci siamo ripresi dallโesplosione della gioia pasquale e la chiesa ci offre un nuovo cammino, analogo a quello che ci ha portato alla Pasqua, la quaresima. Ci attendono sette domeniche (settimane) che ci condurranno alla Pentecoste, la pienezza della Pasqua.
Ci viene offerto come prima guida in questo cammino lโapostolo Tommaso che si presenta con idee molto chiare sul Suo Signore: i segni qualificanti dellโidentitร del Cristo sono le sue piaghe con le quali ci rivela fino a che punto ci ha amati โSe non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito al posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederรฒโ.
In questo lโapostolo non si sbaglia. Otto giorni piรน tardi Gesรน lโinterpella. Tommaso reagisce con la professione piรน bella di tutto il Nuovo Testamento. โMio signore e mio Dio!โ. Tommaso โvedeva e toccava lโuomo, ma confessava la sua fede in Dio che non vedeva e non toccava. Ma ciรฒ che vedeva e toccava lo conduceva a credere in ciรฒ in cui aveva dubitato fino alloraโ. (SantโAgostino) . Questo รจ lโitinerario cristiano a Dio. Dio si raggiunge attraverso Cristo e Cristo si raggiunge attraverso le sue piaghe, attraverso la sua Croce. โQuando sarรฒ elevato da terra attirerรฒ tutti a meโ.La Pasqua รจ la glorificazione della Croce.
Questa strana e originale strada che Dio ha tracciato per arrivare a Lui spiega come lโimmagine vera di Dio, non corrispondendo alle nostre esigenze e attese naturale, incontri le difficoltร ad essere accettata e riconosciuta come tale. Da qui la fede che รจ sempre accompagnata dal dubbio. Mettere il dito nelle piaghe e la mano nel cuore aperto di chi soffre piรน che avvicinarci alla grandezza e alla bellezza del Creatore dellโuniverso ci fa prendere coscienza della povertร e miseria dellโuomo.
E invece รจ proprio lรฌ dove Dio ci ha dato lโappuntamento per incontrarlo perchรฉ โpur essendo di natura divina umiliรฒ se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di Croce. Per questo Dio lo ha esaltatoโฆ perchรฉ ogni ginocchio si pieghi sulla terra e nei cieliโ.
A sangue freddo sembra impossibile di essere capaci di dubitare dello stesso Dio, eppure รจ stata la tentazione che ha accompagnato i piรน grandi Santi . Se la fede non fosse accompagnata da questa ombra di incertezza non sarebbe piรน fede ma โvisioneโ e questo non รจ della terra. Anche Tommaso ebbe il dubbio atroce che quello che gli avevano riferito i suoi colleghi non fosse vero, esattamente quello che avviene anche a noi tante volte che apriamo il Vangelo che ci parla di scommettere su Dio e sulla Sua Parola.
La certezza della fede รจ sempre accompagnata dal dono del โtimore di Dioโ che non รจ la paura di Dio ma quello spazio che ci permette di deciderci fidandoci non di noi stessi ma di un Altro, appunto di Dio. Eโ proprio questa fiducia che riempie il cuore di dolcezza, liberando dallโarroganza ogni professione di fede. Non puรฒ sfuggirci lโatteggiamento di Tommaso , prima dellโincontro con le piaghe di Cristo e dopo. Prima รจ arrogante arroccato nella sua certezza di non volere essere imbrogliato, poi umile che sa dire soltanto โMio Signore e mio Dio!โ.
Tommaso toccando le piaghe riconobbe quel Signore il cui volto gli era familiare; per noi Gesรน aggiunge โBeati quelli che non avendo visto crederannoโ. Siamo in una posizione svantaggiata nei confronti di Tommaso ma non per questo meno certi di ricevere il dono della fede tutte le volte che ci avviciniamo alle piaghe dei fratelli o, meglio ancora, noi stessi facciamo lโesperienza della Croce.