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mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 4 Agosto 2024

Domenica 4 Agosto 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 6,24-35

Una prova

Il testo della manna รจ quello che esprime meglio la problematica di Israele durante lโ€™Esodo, รจ il problema della vita umana davanti a Dio. Eโ€™ questo: โ€œEโ€™ possibile che non mi sia sbagliato fidandomi di Dio? Posso fidarmi di Lui? Come Israele vogliamo anche noi che ci dia delle prove della sua presenza e della sua azione.

Il silenzio di Dio dinanzi ai mali personali, davanti ai popoli sottomessi alla fame e alle malattie mentre gli altri vivono nellโ€™abbondanza, davanti agli arresti arbitrari e alle torture. Noi ci domandiamo: โ€Che fa Dio?โ€ Mettiamo Dio alla prova, ma non รจ Dio stesso che mette alla prova noi?

Dio prova lโ€™uomo. Dice San Giacomo: โ€œDio non tenta nessuno.โ€ La tentazione nasce dal fatto che Dio ci fa una promessa di vita, egli โ€œEโ€™โ€ promessa di vita e che noi dobbiamo camminare verso la realizzazione di questa promessa. Dio darร  la terra promessa ma spetta ad Israele mettere un piede dopo lโ€™altro per arrivarci. Cosรฌ lโ€™uomo , creatore di se stesso e del suo destino รจ immagine di Dio. Ma Israele (noi) non abbiamo soltanto da fare la strada: Dio รจ giร  lร .

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Israele non ha che una prova di questa presenza: la parola che gli รจ stata detta attraverso Mosรจ. Noi abbiamo Mosรจ, i profeti (Lโ€™antico testamento) il Nuovo testamento che lo ha compiuto, c รจ la parola della comunitร  dei primi credenti. Niente altro. Se attendiamo dei miracoli per confermarci, mettiamo Dio alla prova. Il miracolo รจ frutto della fede e invita alla fede, non causa della fede.

Perchรฉ questo silenzio? Perchรฉ Dio non si manifesta prima di mettere lโ€™uomo alla prova? Perchรฉ nella nostra vita tutto รจ un problema di relazione. Ora la relazione vera, sana, riuscita (dicono gli psicologi) nasce dalla fiducia. Quando uno ha delle prove, non ha piรน bisogno di fiducia, non ha piรน bisogno di credere alle parole dellโ€™altro. Non gli resta che dire, non ha piรน bisogno di lui, puรฒ anche tacere. Allโ€™inizio cโ€™รจ la parola perchรฉ tutto รจ questione di comunicazione nella fiducia. Eโ€™ lร  il terreno dellโ€™amore perchรฉ la relazione pienamente riuscita, completa, compiuta , si chiama amore.

Nel vangelo leggiamo: โ€quale segno ci dai perchรฉ vediamo e possiamo crederti?โ€ in altri termini: la tua parola non conta; noi vogliamo vedere. La Parola che non conta รจ giร  una parola crocifissa.
Dio cede. Nella prima lettura Dio da un segno: la manna. Ma la manna รจ essa stessa una prova. Infatti non sanno che cosa รจ (Manna significa โ€œChe cosa รจ? โ€).

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Israele resta perplesso. Di piรน non si conserva. Bisogna aver fiducia, il pane di oggi non basta che per oggi. E quando Cristo ci dona un pane che , al contrario โ€œ รจ per la vita eterna, un pane che non perisceโ€ come la manna, la prova รจ portata al massimo. Infatti davanti al pane che รจ Cristo non finiamo mai di chiederci โ€œCosโ€™รจ questo?โ€.

Dio promette e assicura la vita, una vita senza fine e senza limiti (Non avrร  piรน fame, non avrร  piรน sete), ma questa vita al momento prende il volto della morte. Davanti a questa morte che รจ anche la nostra deve finire la nostra pretesa di vedere, di sentire. Il nostro solo appoggio รจ la Parola. โ€œIn pace mi corico e subito mi addormento, Tu solo al sicuro mi fai riposare.โ€ (Ps 2)

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