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mons. Giuseppe Mani โ€“ Commento al Vangelo di domenica 30 Marzo 2025

Domenica 30 Marzo 2025 - III DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 15,1-3.11-32

Gesรน parla di te

Siamo arrivati a metร  quaresima e Gesรน continua a proporci lโ€™occasione per convertirci, entrando sempre piรน nella nostra vita: a Lui preme il nostro cuore. รˆ ben nota la parabola del figlio prodigo. Di buona famiglia, ben educato, che cede alla tentazione della libertร  e chiede che gli sia anticipata lโ€™ereditร  per godersi la vita. Il padre accetta. Il giovane lascia la casa e se la gode finchรฉ ha denari; alla fine si riduce a badare i porci e ripensa al padre. Torna a casa, dove รจ atteso e accolto a cuore aperto dal padre, ma non altrettanto dal fratello maggiore.

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Gesรน parla di te - IV Domenica di Quaresima

Gesรน parla di noi, di me, di te: siamo il giovane che sperpera i beni. Ci riflettevo pensando a Carlo Acutis che il Papa prossimamente farร  santo. Se non fosse morto a quattordici anni avrebbe potuto essere anche lui un figliol prodigo. Onestamente, non mi vergogno di dire che anchโ€™io alla sua etร  ero un bravo ragazzo innamorato dellโ€™Eucarestia.

Con lโ€™andar del tempo non ho chiesto a mio padre lโ€™ereditร , perchรฉ non me lโ€™avrebbe data e tanto meno โ€œsono andato con le prostituteโ€, perรฒ quanti doni di Dio ho dissipato? Quante Grazie ignorato? Quante volte ho preferito altro a Dio? Ciascuno di noi si interroghi in questo e sappia che a casa il Padre lo attende, ci attende per far festa per la nostra conversione, perchรฉ si fa piรน festa in cielo per un peccatore che si pente che per novantanove giusti che non hanno bisogno di penitenza.

Non รจ soltanto il figliol prodigo da leggere in dissolvenza sulla nostra vita! Gesรน non ha inventato la parabola per i peccatori, ma per gli scribi e i farisei. โ€œCostui riceve i peccatori e mangia con loroโ€, dicevano. Il comportamento di Gesรน viene criticato dagli scribi e dai farisei perchรฉ manifesta una misericordia che essi non capiscono. Per loro un peccatore rimane sempre tale e come tale deve essere condannato, respinto e umiliato. Gesรน invece con la sua accoglienza onora i peccatori e i pubblicani.

Credo che sia prudente metterci nei panni degli scribi e dei farisei che non capiscono la legge fondamentale del perdono. Anche la Chiesa, che รจ madre, ha da ascoltare la parabola: รจ terribile rilevare che alcune persone sono identificate al loro peccato e restano per sempre peccatori, sempre in quel peccato, quasi che la Chiesa non fosse la comunitร  dei peccatori pentiti e perdonati. Nel vangelo non esiste il diritto penale, perchรฉ il giudizio รจ rinviato sempre alla fine. Nel regno di Dio, di cui la Chiesa รจ lโ€™inizio e lโ€™anticipo, esiste solo la terapia dellโ€™Amore.

Anche il fratello maggiore ci offre tanto da riflettere. รˆ una persona impeccabile, ma non riesce a capire la misericordia del Padre. Saputo che il padre sta organizzando la festa per il fratello che รจ tornato, si indigna e non vuole entrare in casa. Secondo lui, il padre non dovrebbe trattare cosรฌ il fratello. Dovrebbe accoglierlo in modo freddo e umiliarlo. Lui stesso non lo chiama piรน fratello, ma โ€œQuesto tuo figlioโ€.

Poi rimprovera il padre per non avergli mai dato un capretto per far festa con gli amici, mentre ha accolto con una generositร  straordinaria il figlio che si รจ comportato in maniera dissoluta. Allora il padre dimostra che non ha una preferenza verso il figlio minore, ma un cuore aperto verso tutti e dice: โ€œFiglio, tu sei sempre stato con me e tutto ciรฒ che รจ mio รจ tuo!โ€. Stupenda dichiarazione che manifesta la generositร  del padre verso il figlio maggiore. Poi aggiunge: โ€œDovevamo far festa e rallegrarci, perchรฉ questo tuo fratello era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovatoโ€. Il padre vuol comunicare al figlio maggiore lo slancio della propria generositร .

Al termine di questa parabola dobbiamo chiederci da che parte stiamo? Da quella del Padre o da quella del figlio maggiore? Quando i peccatori si convertono come ci comportiamo con loro? Con la delicatezza e la generositร  del padre o con la durezza e la freddezza del figlio maggiore?

Attenzione a non immedesimarci facilmente nel figlio maggiore, credendoci irreprensibili e puri come angeli, ma essendo invece โ€œsuperbi come demoniโ€. Solo se facciamo lโ€™esperienza del figliol prodigo, attesi dal Padre, perdonati da Lui e reintegrati nella festa di famiglia sapremo godere e vivere nella gioia questa tappa che รจ la domenica della gioia.

Fonte

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