La via del Regno
Tutti orientati al Regno. Non è un premio per i buoni, ma un orientamento comune verso cui siamo concentrati fisicamente, mentalmente, spiritualmente. Tutto il nostro essere, anche se non ne prendiamo coscienza, è orientato verso questo termine. Non esistiamo che per questo. Questo Regno è il regno dell’amore, cioè a dire dell’immagine e della somiglianza con Dio. E’ Dio che ci attira. Questa attrazione, fin dall’inizio non è che la nostra creazione. Il nostro fine è Dio. “Ci hai fatti per te e il nostro cuore non è felice se non riposa in te”: dice Sant’Agostino.
La nostra è una strada seminata di ostacoli. L’attrazione a Dio non è di tipo fisico come l’attrazione “universale”. Si tratta di far nascere delle libertà, perché questa vocazione è una chiamata: è liberamente che diciamo “eccomi!”. E in questo cammino del Regno le nostre libertà si intersecano con le libertà degli altri. E’ insieme che camminiamo verso la meta definitiva. Possiamo essere aiutati o ostacolati verso il cammino definitivo. Di questo ci parla Gesù nella seconda parte del Vangelo. L’ostacolo è chiamato scandalo, pietra che ostacola il cammino e fa cadere il camminatore. Non dimentichiamo che è in gioco la traiettoria della nostra vita.
L’ostacolo è tanto più efficace in quanto è vicino alla nostra vita. Da ciò la metafora della mano, del piede e dell’occhio. Gesù vuol far capire che niente deve essere preferito al Regno, perché si tratta della riuscita della creazione. “Colui che vuol salvare la propria vita la perderà”; “Che serve all’uomo guadagnare l’universo se perde la sua vita?”; “Il corpo è più del vestito”. Separarsi da ciò che impedisce il cammino, è ritenuto come una mutilazione, come la perdita di qualcosa di prezioso, non è possibile, non siamo abitati dal desiderio di questo Regno che corrisponde a ciò che veramente cerchiamo nella vita. Cosa vogliamo veramente? Ecco la questione. Oppure cos’è che dona senso alla mia vita?
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Dalla seconda lettura. Possiamo chiederci, dove sono gli ostacoli? Cos’è che ci fa cadere? E soprattutto come possiamo essere di ostacolo gli uni agli altri? San Giacomo ci da una risposta che riassume uno delle grandi lezioni del Vangelo: è il desiderio della ricchezza che uccide il desiderio del Regno. Tragico errore: prendiamo per valore ciò che noi possediamo, che sono il denaro, l’intelligenza, la bellezza, il prestigio. Sbagliamo su ciò che può farci vivere in verità. Ci esponiamo brutalmente a far cadere noi stessi sulla strada e far cadere anche gli altri. Siamo di nuovo dinanzi alla scelta di amare o dominare. Da questa scelta dipendono le due immagini di Dio: una falsa (Dio dominatore); l’altra vera: Dio che è amore.