Natale dell’uomo, Natale di Dio
In ogni paese Natale è festa per tutti. È celebrato in diversi modi. Cerchiamo di precisarne l’elemento positivo a partire dal quale annunciare la fede dei cristiani.
Natale vissuto dagli uomini.
Come ci sono le feste dei padri e delle madri, Natale è diventata la festa dei bambini, ed è un elemento positivo attraverso il quale possiamo celebrare il Cristo e “ridivenire” bambini come Cristo ci ha esortato.
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Per Natale si fanno le grandi decorazioni, in famiglia, nei negozi e per le strade. Ricordo Sarajevo, città a maggioranza musulmana, tutta decorata dalla municipalità per la festa di Natale. Natale è una pausa in cui ci si invita a riunirsi, a gioire insieme. Se sappiamo dare un senso a questa gioia si esprimerà senza dubbio in maniera diversa. Natale è ancora l’occasione per numerose famiglie di ritrovarsi insieme: ecco un elemento positivo da non dimenticare. Questi incontri sono da incoraggiare per non dimenticare che Gesù viene per riunirci in una grande famiglia intorno al Padre nella Chiesa. Si usa, a Natale, fare regali, piccole o grandi cose che testimoniano l’amore che abbiamo per le persone a cui li offriamo. Noi sappiamo che il primo compito dei cristiani è quello di mettere amore dove non c’è. Natale ci permette di utilizzare “il denaro di iniquità”, come ci propone il Vangelo, “per farci degli amici”.
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Natale vissuto da Dio.
Questa festa degli uomini è un mistero sempre attuale vissuto da Dio: “Il Verbo si è fatto carne”; “Dio ha tanto amato gli uomini da dare il suo Figlio”. Quale segno di fiducia da parte di Dio per gli uomini! Tale fiducia nasce dall’amore infinito che Dio ha per l’uomo.
Dio crede nell’uomo, anche se sa che non risponderà alle sue attese. In ogni Natale Gesù viene e rinnova la sua fiducia nell’uomo. Questa fiducia che Dio ha nell’uomo viene rinnovata attraverso la Chiesa, suo Corpo mistico. Chiediamoci se ogni membro della Chiesa condivide questa “fiducia” che Dio ha nell’uomo.
Dio è Amore. “In questo si manifesta l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo figlio unico nel mondo, perché noi vivessimo per Lui”. Amandoci, Dio ha donato se stesso, perché è Amore e oggi propone questo Amore a tutti gli uomini “di buona volontà”. Lo propone attraverso Cristo e la sua Chiesa. Si può dire che in ogni cristiano dovrebbe battere “il cuore stesso di Dio” per essere attento a tutte le gioie come a tutte le pene degli uomini. “Non c’è che un errore e una disgrazia – scriveva Bernanos – quella di non saper amare abbastanza”.
Abbiamo cercato gli elementi positivi nel modo in cui gli uomini celebrano oggi il Natale, cerchiamo anche nel loro cuore le attese. Anche se il loro cuore è di pietra, sono pietre aperte per accogliere la venuta di Cristo.
Alla base di tutto c’è bisogno di fiducia, ma anche di un sentimento più profondo: bisogno di amore, di amicizia. L’uomo ha bisogno di sentirsi amato. A ciascun Natale, Gesù viene e porta al mondo l’amore di Dio. La Chiesa di Cristo con i suoi sacerdoti e i suoi cristiani deve rendere sensibile agli uomini questo amore che Dio ha per loro.
Nella complessità delle responsabilità che incombono sulle persone (penso all’educazione dei figli) la tentazione più comune è quella delle dimissioni dalle responsabilità per non soccombere e più di sempre gli uomini hanno bisogno di qualcuno su cui appoggiarsi, un uomo forte: l’Uomo-Dio non è Colui a cui possiamo e dobbiamo appoggiarci? A Natale Cristo viene. Sono realmente appoggiato a Lui, capace di compiere atti che sarebbero impossibili senza di Lui? Se siamo appoggiati a Cristo non saremo sicuri soltanto per noi stessi, ma possiamo dare anche agli altri la possibilità di conoscerlo e di appoggiarsi a Lui.
A Natale Cristo è mandato dal Padre in missione per te, non per giudicarti, ma per salvarti.
Nessuna paura: “Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”. Per non farci paura Dio si è fatto bambino e si presenta a noi così, perché anche noi dobbiamo diventare bambini: “Se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno dei cieli”. Natale è allora la nostra festa.