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mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 24 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 14,1-15,47

La morte รจ stata inghiottita dalla vita

Eccoci alla fine, dopo la lunga quaresima, alla grande settimana. Descrive la vittoria del Cristo sulla morte come lโ€™inizio del tempo nuovo, il tempo del Regno, il tempo della speranza non ancora realizzata. La storia dellโ€™umanitร  dallโ€™inizio alla fine รจ attraversata dalla vita che Dio ci dona, una vita assolutamente nuova.

In questa settimana veramente santa passiamo dalla morte alla vita. Dio ci invita alla vita nuova. Il magnifico inno della lettera ai Filippesi sarร  la guida per tutta la settimana: Gesรน Cristo annientato fino alla morte di Croce; per questo Dio lo ha esaltato.

La liturgia della domenica della Palme ci offre in un colpo di genio la luce di questa domenica con la lettura dei due Evangeli: quello della Passione e quello dellโ€™ingresso festoso in Gerusalemme. Gesรน di Nazareth non รจ Colui che viene nel nome del Signore? il Figlio di David? Non รจ anche quello che viene condannato a morte senza altro motivo che di essere il Re dโ€™Israele? Alla luce di questa festa scopriamo che la Croce รจ il suo Trono, la sua corona non รจ dโ€™oro, ma di spine. รˆ vero Re, ma non alla maniera mortifera degli uomini, ma alla maniera vivificante dellโ€™Amore che รจ Dio.

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La questione centrale della liturgia รจ quella che pose il Sommo Sacerdote a Gesรน nella sua passione: โ€œSei tu il Messia, il Figlio di Dio benedetto?โ€. Sรฌ, risponde la folla di Gerusalemme con i rami di olivo in mano. Ma Gesรน risponde in maniera piรน enigmatica a Pilato: โ€œSei tu Re?โ€ โ€œSei tu che lo diciโ€. Gesรน cessรฒ di rispondere, sicchรฉ Pilato ne restรฒ meravigliatoโ€ (Mc 15,5).

Isaia discerne la figura del Messia come il Servitore sofferente โ€œche presenta il dorso ai flagellatoriโ€. Il silenzio di Gesรน, Servitore sofferente, ci rinvia allโ€™enigma del Messia. E questo enigma ci obbliga ad una confessione di fede.

Il Messia non รจ il Re che libera il suo popolo dalla sofferenza in modo esteriore e magico. Gesรน si distacca fortemente da questa prospettiva: โ€œVoi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano ed esercitano su di esse il potere. Fra voi perรฒ non รจ cosรฌ, ma chi vuol essere grande tra di voi si farร  vostro servitore e chi vuol essere primo si farร  il servo di tuttiโ€ (Mc 10,22). Gesรน svolge la sua missione riconoscendosi nella figura del Figlio dellโ€™uomo che non รจ venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita per la moltitudineโ€. รˆ la scelta che Gesรน si attribuisce nella passione, rispondendo al sommo Sacerdote: โ€œIo sono il Cristo e vedrete il Figlio dellโ€™uomo sedere alla destra della potenza venire sulle nubi del cieloโ€.

La Croce รจ veramente il Trono. E noi scopriamo nella fede che la sua regalitร  non รจ secondo il mondo, รจ una regalitร  al servizio dellโ€™amore che solo puรฒ salvare lโ€™uomo dal fascino della violenza e del male. A questa affermazione del Cristo, Figlio dellโ€™uomo, al Messia sofferente nella sua passione, risponde la fede di un pagano, il centurione, che dirige le manovre della crocifissione sul Golgota: โ€œVeramente questโ€™uomo era il Figlio di Dioโ€.

La luce dellโ€™Amore illumina la Passione, viva fiamma di fuoco sotto la cenere del mondo che lotta per distruggere e mettere a morte.

Fonte

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