Passati al vaglio
La lettura del libro del Siracide con cui comincia la Parola di Dio di questa domenica ci richiama al sano realismo della vita. โSaremo vagliati โ e il vaglio รจ la vita. Il rischio della personale esistenza รจ lโillusione, illuderci di esser qualcosa invece siamo poca roba.
Eโ la vita che ci vaglia, ci prova. Un saggio proverbio dice โi cavalli di razza si vedono in pistaโ. Gente che si atteggia a maestri di vita ce ne son tanti e magari non sono stati capaci e non lo sono di affrontare le difficoltร quotidiane. Gente che grida, urla e partecipa alle dimostrazioni e poi รจ incapace di agire, รจ molta.
Quanto ci dice la Parola di Dio tratta dal Siracide puรฒ essere riassunta con una parola : Fare la veritร , essere autentici e veri. Il Vangelo ci prende per mano e ci aiuta nella riflessione. Per prima cosa : conoscere la strada dove andare, non essere ciechi che pretendono di guidare le persone che si fidano perchรฉ ti credono maestro: il mondo รจ pieno di ciechi che non sanno dove vanno ed hanno la responsabilitร di guidare, anche come orientare i propri figli.
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Pretendere di essere maestro senza mai essere stato discepolo. Il tempo della vita ci รจ concesso per imparare e trasmettere quanto abbiamo imparato. Non esiste neppure uno dei grandi artisti che non sia stato ragazzo di bottega di un grande maestro, i geni vengono scoperti giร durante lโapprendistato. Credo che uno dei problemi di oggi sia proprio la mancanza di maestri e di discepoli che accettano la loro situazione. Non si puรฒ andare nella luna se non si รจ imparato a vivere nel vuoto.
Correggere gli altri รจ una tentazione continua ma correggere se stessi รจ sapienza. Chi vuol correggere deve essere un testimone della veritร . Il profeta รจ colui che incarna nella sua esistenza la veritร di cui รจ portatore. Il Vangelo ci dice che Gesรน cominciรฒ a fare e insegnare. Sarebbe assurdo ascoltare uno che ha il coraggio di dire โChi ama la propria vita la perde, chi dona la propria vita la trovaโ e non avesse fatto prima tutto questo.
Rifacendosi allโesempio della natura Gesรน richiama il criterio di giudizio del bene e del male: i frutti. โUn albero buono fa i frutti buoni e un albero cattivo i frutti cattiviโ. Riconoscere gli uomini dai frutti che producono. Eโ duro ammettere questo principio: i figli si portano dietro il DNA della famiglia, lโereditarietร ., gli alunni lo stile e la scienza della scuola e dei maestri che hanno frequentato, gli alberi la specie della terra su cui sono stati piantati.
Gli allevatori dei cavalli della Capannelle mi hanno detto una cosa incredibile: โUn principe sarร sempre figlio di un re e di una regina anche se non tutti i figli di re e regine sono principi, perรฒ non si da mai il caso contrario che un principe non sia di stirpe regaleโ. Quello che vale per i cavalli vale per tutte le creature e e richiama la responsabilitร di migliorare la nostra vita non soltanto per noi stessi ma anche per la societร che lasceremo dopo di noi.
Gesรน non fa sconti per nessuno: โil bene dal buon tesoro del cuore buono e il male dal cattivo tesoro del suo cuoreโ. Il bene non nasce come i funghi, va coltivato. Dio vuole la nostra piena collaborazione per continuare lโopera della creazione per poi compiacersene e godere โChe รจ cosa Buonaโ.