La Luce
La creazione della luce รจ il primo atto della creazione per far uscire il mondo dal caos. La separazione della luce dalle tenebre permette di contare i giorni. Cosรฌ appare il numero e la ragione comincia ad investire e a differenziare. La luce e le tenebre fanno giร due. Ma queste due non sono della stessa qualitร come lo sono il primo e il secondo giorno. Le tenebre in effetti mantengono quello che รจ legato al caos. La luce respinge le tenebre e le circoscrive dandogli un contorno. Il caos, avendo un posto assegnato, non รจ piรน il tutto, ma la notte resta il tempo in cui nessuno puรฒ agire.
Quando Gesรน si dichiara luce del mondo ci rimanda allโinizio e si presenta come Colui che dona al mondo la sua intelligibilitร . Il Verbo รจ la Parola intelligibile e produttrice dโintelligenza che permette di โritrovarsiโ, Colui che dice: โChi mi segue non cammina nelle tenebreโ. Piรน che di scienza si tratta di intelligenza, cioรจ dellโarte di prendere lโatteggiamento giusto dinanzi alle cose e agli uomini. Si tratta della veritร e della giustizia delle relazioni con le cose e gli uomini. Il Cristo ci permette di dare senso agli esseri, alle situazioni e di camminare in questo senso.
Lโavventura del cieco nato รจ evidentemente tipica di tutta lโavventura umana. Ogni uomo รจ cieco dalla nascita, perchรฉ il suo inizio lo fa sorgere dal caos e anche dal niente. La nostra storia รจ quella di emergere verso la luce, verso la perfetta statura di Cristo โAdultoโ. Il Cristo ci attira a sรฉ, lร dove Egli รจ e verso ciรฒ che Egli รจ. Questo รจ un modo per dire la nostra creazione in divenire. La luce della fine, il Cristo (verso cui andiamo) รจ anche la luce dellโinizio (il Cristo per il quale noi esistiamo). Il Cristo luce non sta allโesterno delle nostre tenebre. ร allโinizio, alla fine e al centro. Sorge dal seno delle nostre stesse tenebre. Nasce dalla posteritร di Davide (seconda lettura). Attraversa dunque con noi la nostra oscuritร che culmina con la nostra morte. ร nel cuore della nostra notte che possiamo veder sorgere la luce e camminare verso di essa. Il nostro volto, il nostro male confrontato alla luce e illuminato da essa puรฒ diventare luce.
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Cosa vuol dire: โSono venuto, perchรฉ coloro che vedono diventino ciechiโ? Si puรฒ tradurre: โPerchรฉ coloro che credono di vedere prendano coscienza della loro cecitร โ. I farisei, che persistono nel credere nella loro buona vista, rifiutano questa rivelazione. Cosรฌ rimangono nel loro peccato e nella loro oscuritร . Prendere coscienza delle nostre tenebre ci fa entrare nella luce. Traducendo: la salvezza portata da Cristo ci fa prendere coscienza della nostra condizione di peccatori votati alla morte. Se noi accogliamo questa luce su noi stessi, accediamo alla vita e alla giustizia.
Gesรน dirร : โBeati coloro che credono dopo aver veduto, ma piรน beati coloro che credono senza vedereโ. La fede รจ anche tenebra. Dio, che riempie lโuniverso, appare, ma anche si nasconde, in particolare nellโuomo Gesรน. E Gesรน a sua volta, anche se รจ apparso รจ scomparso dai nostri occhi, per riconoscerlo non abbiamo sotto gli occhi che una comunitร , la Chiesa che a sua volta รจ luce e tenebra. Ma attraverso lo Spirito possiamo trovare lร la luce. โBeati coloro che credono senza vedere!โ Straordinario capovolgimento: questo credere senza vedere ci fa vedere meglio che la vista: โIo sono venuto perchรฉ coloro che non vedono, vedanoโ.