Il cielo e la terra passeranno
La prossima conclusione dellโanno liturgico ci porta a considerare il problema della fine dei tempi nel passaggio del Vangelo di oggi. Per non lasciarci condizionare dai media che accolgono le varie profezie proposte, รจ importante ascoltare lโintroduzione liturgica: โGesรน parlava ai suoi discepoli della sua venutaโ.
Due difficoltร โoscuranoโ la comprensione della fine dei tempi al cristiano di oggi. Per prima cosa lโeccessivo interesse per il tempo presente che distrae un gran numero di interessi, al di lร della riuscita sociale, economica e la relativa opacitร delle immagini bibliche tipiche del tempo di Gesรน. Era proprio di quei tempi spiegare i fenomeni con la partecipazione dei capricci dellโatmosfera. Oggi la scienza ci ha rivelato che gli astri obbediscono a delle leggi fisiche. Nessuno immaginerebbe che la venuta di Gesรน possa essere accompagnata dalla caduta di un meteorite.
Allโinizio di questo anno liturgico cโรจ il problema del ritorno del Signore: quando tornerร il Signore? Quanto tarderร ? Gesรน ci spiega che avverrร nella misura che la fede si svilupperร sulla terra attraverso le numerose generazioni.
- Pubblicitร -
Immaginiamo una famiglia fatta da molti figli che vegliano a turno tutta la notte un genitore agonizzante. Quando effettivamente il genitore, il padre o la madre, morirร , solo uno dei figli si troverร fisicamente al suo fianco, ma tutti gli altri avranno preso parte alla veglia in maniera da essere spiritualmente associati a quel momento cruciale. Cosรฌ รจ per il ritorno di Cristo: solo una precisa generazione di Cristiani sarร testimone, ma tutte le generazioni che hanno vegliato nella fede si troveranno pienamente associate.
Quando Gesรน parla di segni della vegetazione non รจ sicuro che investano gli stessi sforzi nella lettura delle premesse del regno. Facilmente sono verificabili i considerevoli sviluppi della scienza ma non facilmente rilevabili i processi spirituali realizzati dallโuomo del nostro tempo. Dove se ne trovano le tracce? Eโ facile accorgersi che si รจ passati della candela alle centrali nucleari, ma non si puรฒ verificare quanto progresso nella santitร lโuomo abbia realizzato da una generazione allโaltra.
โNessuno conosce nรฉ il giorno nรฉ lโoraโ. Disponiamo di una numerosa scelta di personaggi che hanno predetto la fine dei tempi: lo pseudo profeta Nostradamus, il profeta Malachia, alcuni reverendi americani, dei guru asiatici e tanti altriโฆ Ma sono rassicuranti le parole definitive di Gesรน: โNeanche il Figlio lo sa, ma soltanto il Padreโ e cosรฌ chiude la visione della fine dei tempi che compie la veglia della nostra generazione.
- Pubblicitร -
Per ritornare allโimmagine precedente del padre agonizzante, se i figli sapessero che muore al mattino lo lascerebbero solo tutta la notte. Invece รจ importante che tutte le generazioni cristiane esprimano la stessa qualitร di veglia nellโattesa della venuta del Signore.
Il paragone della venuta di Cristo si ferma perchรฉ noi non vegliamo uno che deve morire, ma il ritorno di un Risorto. La vita cristiana si svolge in una tensione tra lโincarnazione del Figlio di Dio, in unโepoca precisa e in un determinato luogo e il ritorno glorioso del Figlio dellโUomo che coinvolgerร nel suo evento tutto lโuniverso.
La โgrande potenza e la grande gloriaโ annunciata da Gesรน non sarร in effetti limitata a Lui. Al suo ritorno renderร potente ciรฒ che รจ debole e glorioso ciรฒ che รจ umiliato. Cosรฌ la prospettiva della sua venuta non deve essere per noi sorgente di timore, ma di gioia.