Che cosa dobbiamo fare?
Cosa dobbiamo fare? È il problema sempre presente nel Nuovo Testamento. Fu chiesto a Pietro il mattino di Pasqua, dopo la moltiplicazione dei pani e nel vangelo di questa domenica viene chiesto a Giovanni Battista dalle folle. Se esaminiamo questi passaggi la risposta è sempre la stessa e la liturgia di questa domenica ci declina tutti gli aspetti.
Siamo soggetti alla legge del Signore che chiaramente ci dice: “Siate sempre nella gioia del Signore”; “Dio ci ha salvato” e “La mia forza e il mio canto è il Signore”. Dio è Dio e noi siamo noi stessi. Siamo peccatori, ma se il tuo cuore è triste non accoglierai quello che il Signore vuol donarti. Non accoglierai Lui stesso, perché il suo dono è Lui. La gioia e la lode sono la scelta iniziale. Una scelta a cui Dio ci chiama. La liturgia di questa domenica comincia così: “Gaudete in Domino semper”. Godete sempre nel Signore.
Obbedire alla legge del tuo Dio. Il Signore ce lo ha fatto sapere. Anche se la questione resta aperta e la risposta di Giovanni è concreta: parla di condivisione, di onestà e di giustizia, di rispetto delle persone. In breve, parla del compimento della legge in termini di vita morale. Se si vuole entrare nei dettagli, elencheremmo numerose situazioni, ma gli esempi non sono sufficienti e le situazioni infinite. Si tratta di entrare nella vita morale qualificata dall’intelligenza dell’amore. San Paolo riassume così: “Il compimento della legge è l’amore”. Sant’Agostino risponde a chi gli chiede cosa deve fare il cristiano: “Ama Gesù Cristo con tutto il cuore e fai quel che vuoi”. Non si tratta di permissività, ma, al contrario, di fedeltà. Infatti “alla sera della vita saremo giudicati sull’Amore”, ci assicura San Giovanni della Croce.
- Pubblicità -
“L’opera di Dio è la fede”. Ma la questione rimane aperta. “L’opera di Dio è che voi crediate in Colui che Egli ha inviato”. La domanda viene rovesciata: “Che cosa dobbiamo credere?”. Più avanti nel vangelo tutti domandano se Giovanni è il messia. Allora avviene la grande dichiarazione: “Io vi battezzo con l’acqua, ma viene Colui che è più potente di me. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.”
Entriamo in questa fede. Entriamo in questa libertà. Entriamo in questa vita nuova che adesso si apre. È portatrice della gioia, frutto dello Spirito di cui il Signore ci inonda con l’avvicinarsi della Luce che viene verso di noi.