Se mi amateโฆ
Ascoltiamo bene il vangelo di oggi, perchรฉ puรฒ liberarci da un equivoco in cui facilmente cadiamo. Il Signore non dice: โSe voi osservate i miei comandamenti, io vi amerรฒโ. Ma osservare i comandamenti รจ una conseguenza dellโamore di Cristo. Lo stesso equivoco puรฒ capitare nel Padre nostro credendo che il perdono di Dio sia condizionato dal nostro perdono dei fratelli, in questo caso saremmo capaci di bloccare lโamore di Dio con la nostra cattiveria.
Dio ci ama sempre, indipendentemente dal nostro modo di comportarci. Se non ci amasse prima Lui, non saremmo mai capaci di perdonare. Lโamore per Cristo non viene per primo, ma lโamore di Cristo รจ il primo. โAmerai come Dio ha amatoโ, โDio ci ha amato per primoโ ecc. Lโordine รจ questo: lโamore di Dio per noi, manifestato in Cristo e in tutte le cose del mondo in Cristo; il riconoscimento di questo amore (la fede); lโamore risposta per Cristo, questo amore per Cristo รจ finalmente amore di Dio; lโosservanza dei comandamenti. In realtร tutto non si ferma lรฌ. ร illusorio pretendere di entrare in questo itinerario con lโosservanza dei comandamenti. Ciรฒ che รจ primo per noi รจ riconoscere che noi siamo amati; in altri termini, la fiducia. Sempre bisogna cominciare con questa domanda di fede, sempre e in ogni luogo, in ogni situazione.
Continuando lโascolto della Parola troviamo al v. 21: โColui che ama Cristo, e ciรฒ si manifesta con lโosservanza dei comandamenti, sarร amato da Cristo e dal Padreโ. Allora lโamore del Padre e di Cristo dipende dalle nostre opere? Certamente no, ma cโรจ come uno scambio che si realizza. Lโamore passa da Dio allโuomo e dallโuomo a Dio. Una pulsazione. In piรน: โIo mi manifesterรฒ a luiโ introduce la nuova frase, quella della resurrezione: โVoi mi vedrete vivoโ (v.19). Questo amore reciproco di Dio e dellโuomo, amore che ha origine in Dio, porta i frutti nellโesistenza concreta; cambia le cose, non resta nei sentimenti, nellโuomo interiore. Nellโuomo genera lโosservanza dei comandamenti, e da parte di Dio genera la resurrezione del Cristo e la nostra resurrezione. La resurrezione รจ manifestazione dellโamore eterno.
Dio manifesta il suo amore e dona i suoi comandamenti. Questi due atti sono indissociabili. La domanda โCosa fare per essere nel vero?โ riceve una risposta. Dio si pronuncia sul bene e sul male. Non accettiamo il moralismo, perchรฉ diamo la prioritร allโamore di Dio. Quando comprendiamo che tutti i comandamenti si riassumono nellโunico comandamento dellโamore siamo al sicuro. A giusto titolo, ma anche con qualche illusione perchรฉ lโamore รจ creativo e, quando si muove liberamente verso delle scelte positive, non esiste piรน se si muove infrangendo i limiti del decalogo interiorizzato dal discorso della montagna. Possiamo dire che, se cโรจ il vero amore, produce naturalmente lโosservanza della legge. Non teniamo lo sguardo puntato sullโosservanza della legge, tuttavia รจ la legge, lโosservanza della legge, il criterio della veritร del nostro amore. E se allora constatiamo che non amiamo veramente? Bisogna ricominciare dal punto di partenza: guardare Cristo che si manifesta e riprendere coscienza dellโamore di Dio per noi.
Il mondo e i discepoli. Per due volte si parla del mondo. Il mondo non riceve lo Spirito e non vedrร Gesรน. Certamente i discepoli sono del mondo, sono parte del mondo che ha ricevuto il Cristo. Siamo cosรฌ avvertiti che, se anche il mondo รจ salvato, noi non dobbiamo sentirci altra cosa se non un fermento. Questo รจ da mettere in relazione alle persecuzioni. Il Signore ci promette un altro Difensore, che esprime in termini di interioritร : โSarร con voiโ, โin voiโ come Cristo stesso รจ โin voiโ e i discepoli in Lui. Prendiamo dunque coscienza della prossimitร di Dio.