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mons. Giuseppe Mani – Commento al Vangelo di domenica 14 Luglio 2024

Domenica 14 Luglio 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 6, 7-13

Quando i discepoli divennero apostoli

In un primo tempo Gesรน chiama degli uomini a seguirlo. Marco dice โ€œNe scelse dodici perchรฉ stessero con Luiโ€ e divennero discepoli, cioรจ si impegnarono a seguire un maestro. Dopo chiamรฒ altri discepoli fino a settantadue. Gli atti degli apostoli chiamano discepoli tutti coloro che seguirono Gesรน. Cioรจ tutti i credenti che aderiscono a Cristo anche se non lo hanno mai incontrato nella sua vita terrena. Il discepolo cosรฌ diventa lโ€™ideale del cristiano. Colui che mette tutto il suo cuore per realizzare la volontร  del Padre, colui che cerca di imitare Gesรน e mette la sua gioia nel lasciarsi guidare dallo Spirito.

Il Vangelo ci descrive una seconda tappa: Gesรน chiama i dodici e per la prima volta li invia due a due. San Luca รจ piรน preciso:โ€ Chiama i suoi discepoli, ne sceglie dodici e gli da il nome di apostoli(Lc 6,13) Lโ€™apostolo รจ come un ambasciatore di Cristo, Eโ€™ Cristo stesso che agisce attraverso lโ€™apostolo.

Gesรน li manda due a due perchรฉ la missione non รจ un affare personale, non devono essere presi dallโ€™orgoglio per il loro successo. Devono impegnarsi per lasciare un altro agire attraverso di loro. Vanno due a due per rivelare la presenza di un terzo: Cristo Signore.

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I prodigi realizzati da Gesรน li realizzano anche gli apostoli: cacciano i demoni, fanno unzione con lโ€™olio e numerosi malati guariscono. Prodigi che sono segni del Regno.

La domanda di non portare niente รจ una condizione capitale della missione cristiana: La fiducia totale nel maestro della missione. La scrittura ci mostra come una costante La povertร  confidente del discepolo.

Gli apostoli affrontano a mani nude la missione immensa che Gesรน confida loro : la responsabilitร  del Vangelo a delle genti ordinarie. La prima lezione per noi: la nostra mediocritร  e debolezza delle nostre convinzioni non ci dispensa da essere apostoli. Quando diventano apostoli non cessano di essere discepoli. Inviati in missione , gli apostoli restano fermamente attaccati a Cristo e solidali gli uni con gli altri. La missione prende la sorgente dalla comunione e gli apostoli se ne vanno a vivere e condividere la loro comunione con Cristo. Essi vanno vivendo sulla strada di questa promessa โ€œDove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loroโ€. Mandati due a due gli apostoli possono realizzare sempre questa esperienza di comunione, vissuta con Cristo. Esperienza da condividere agli altri come ha chiesto Cristo stesso: โ€œFare discepole tutte le nazioniโ€. La comunione nutre la missione e la missione porta sempre vantaggio alla comunione.

Il Concilio Vat. II dice che lโ€™Eucarestia รจ la sorgente e il vertice dellโ€™evangelizzazione. Ogni celebrazione รจ un momento privilegiato di comunione con Cristo. Diveniamo cosรฌ sempre piรน discepoli di Cristo, uniti a Cristo per vivere veramente come apostoli, cioรจ inviati da Cristo. Lโ€™Eucarestia รจ sorgente dellโ€™Evangelizzazione e lโ€™evangelizzazione raggiunge il suo vertice nellโ€™Eucarestia.

La legge fondamentale dellโ€™apostolato รจ lโ€™unione con Cristo. Lโ€™attivitร  esteriore รจ testimonianza di questa comunione nutrita dalla preghiera interiore e dallโ€™Eucarestia. La celebrazione dellโ€™Eucarestia rafforza la nostra unione con Cristo e nello stesso tempo alimenta lo slancio missionario.

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