Il commento alle letture del 4 Aprile 2019 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Ma voi non volete venire a me per avere vita
Es 32,7-14; Sal 105; Gv 5,31-47
Se qualcuno oggi non giunge alla vera fede in Cristo Gesù in parte è scusato, a motivo della discrepanza o non corrispondenza tra la fede che si dice di professare, la Parola che si annunzia e alla quale si chiede obbedienza e la vita del cristiano. Questa oggi è fatta di trasgressione dei Comandamenti, lontananza dalla grazia, separazione dalla comunità, assenza della morale, anche la più elementare, distruzione della famiglia, alterazione della stessa natura umana, licenza verso ogni vizio e impurità. Quella del cristiano non solo è una vita senza il Vangelo, è anche contro il Vangelo. Non solo senza la Chiesa, ma anche contro la Chiesa. Come se questo non fosse sufficiente, si insegna anche che tutte le vie umane sono buone per andare a Dio. Cristo è posto fuori della relazione Padre-Umanità. Ma se si toglie Gesù Signore, a che servono la Chiesa, il Vangelo, i sacramenti, ogni altro riferimento al mistero? Se poi si aggiunge anche che la Parola di Gesù non serve neanche per i cristiani, perché alla fine si può andare lo stesso in Paradiso, è il Padre che dichiara inutile Cristo, il Vangelo, la Grazia, la Verità, la Luce. È Lui che aprirà le porte del suo regno a tutti. Con Gesù questo non si può mai dire. Lui ha vissuto tutta la Parola del Padre, senza trasgredire neanche un trattino dell’Antica Rivelazione. È stato esemplare in ogni sua opera e parola. Sulla croce ha chiesto al Padre perdono per quanti lo avevano crocifisso. Lui ha conosciuto solo il bene. Quanti non hanno creduto in Lui, è solo per ragioni di volontà. Non hanno voluto. Ma non per ragioni di vita o di Parola. Gesù è stato perfettissimo in ogni cosa. Lui stesso lo dice a Giudei: Chi di voi può accusarmi di peccato? Gesù non ha alcuna responsabilità per tutti coloro che si perdono. Lui è Luce purissima sempre.
Se fossi io a testimoniare di me stesso, la mia testimonianza non sarebbe vera. C’è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che egli dà di me è vera. Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me. Ma voi non volete venire a me per avere vita. Io non ricevo gloria dagli uomini. Ma vi conosco: non avete in voi l’amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro venisse nel proprio nome, lo accogliereste. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall’unico Dio? Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».
Ogni discepolo di Gesù è obbligato a togliere dalla sua vita tutto ciò che è di intralcio a che altri possano credere nel Vangelo, nella Chiesa, nella Grazia, nella Vita Eterna. Ogni scandalo, piccolo o grande, di parole o di opere, va evitato. Un solo scandalo di un figlio della Chiesa può distruggere anni e anni di duro lavoro di migliaia e migliaia di persone, che si dedicano al loro ministero con coscienza retta. Chi sa che si sta comportando da nemico della croce di Cristo Gesù, deve porre ogni attenzione e ogni impegno perché ogni scandalo venga evitato e tutto venga operato nella più pura fedeltà alla verità contenuta in ogni Parola del Vangelo. Se il discepolo di Gesù non può dire a quanti rifiutano la sua parola “Ma voi non volete venire a me per avere la vita”, perché Lui è nella morte, allora la responsabilità della non fede grava tutta sulle sue spalle. È venuto meno ad uno degli obblighi essenziali; rendere testimonianza alla verità del Vangelo con la propria vita. Alla Parola si consegna anima, spirito, corpo.
Madre di Dio, Angeli, Santi, non permettete che per i nostri scandali si rifiuti il Vangelo.