Il commento alle letture del 3 Settembre 2019 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Io so chi tu sei: il santo di Dio!
1 Ts 5,1-6.9-11; Sal 26; Lc 4,31-37
Chi dice una verità storica deve sempre rispettare il fine di essa, che è il più grande bene della persona alla quale essa appartiene. Mai invece va detta per un fine cattivo. Potrebbe provocare un male non solo verso la persona portatrice di quella verità, ma anche verso la collettività, se non verso l’intera umanità. La verità va cercata, confessata, predicata, dichiarata solo per il più grande bene di tutti. Mai il fine della verità dovrà essere il male, perché il male non appartiene alla verità. Il male appartiene alla falsità, alla menzogna, all’inganno, alla stoltezza. Il saggio sempre si serve della verità con saggezza. Lo stolto sempre con stoltezza. All’uomo appartiene solo il bene più grande, sempre. Gesù è il solo vero Figlio di Dio. È il solo Figlio di Dio per generazione eterna. È il solo vero Cristo di Dio, cioè il suo Messia. Questa è la sua verità storica. Attualmente questa verità non può essere detta. Si arrecherebbe a Gesù un danno irreparabile. Satana sapendo questo, fin da subito, dal primo incontro con Gesù, vuole svelare la sua verità. Infatti lo rivela come il Santo di Dio, cioè il Messia atteso da Israele e dalle Genti secondo le antiche profezie. Gesù gli impone il silenzio. Lo obbliga ad uscire dall’uomo. Così smetterà anche di rivelare la sua verità di natura, di vocazione, di missione. Il momento ancora non è giunto.
Sappiamo che Gesù rivelerà questa sua verità ai suoi Apostoli, imponendo loro il silenzio, quando prenderà la decisione di recarsi a Gerusalemme per essere crocifisso. La rivelerà al mondo dei Giudei qualche giorno prima della sua crocifissione. La rivelerà sotto giuramento al sinedrio la sera prima della sua morte sul Golgota. Divina ed umana saggezza! Quando poi Lui sarà risuscitato, manderà i suoi Apostoli in tutto il mondo perché annunzino la salvezza nel suo nome di Signore e Giudice dei vivi e dei morti. Oggi non è il momento di conoscere la verità storica di Gesù, perché il suo popolo non attende il Cristo di Dio nella pienezza della divina verità. Lo attende secondo la grande falsità del pensiero dell’uomo. Tra il Cristo di Dio e il Cristo secondo il suo popolo vi è la stessa incolmabile distanza che regna tra i pensieri di Dio e i pensieri dell’uomo. L’occidente e l’oriente sono più vicini, anche se l’occidente è sempre più a occidente e l’oriente sempre più a oriente per coloro che camminano verso quella direzione. Un Messia secondo l’uomo non è il Messia secondo Dio. Satana rivelava il vero Messia secondo Dio perché fosse bruciato da Messia secondo gli uomini. Così l’opera della redenzione mai si sarebbe potuta compiere. Ecco il fine malvagio e cattivo di Satana nello svelare la verità storica di Gesù.
Poi scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.
Ognuno di noi si chieda: dico la verità storica di una persona solo per il suo più grande bene? Gesù mai ha detto una verità se non per il più grande bene di ogni uomo. Anche i guai proferiti contro scribi e farisei hanno una sola finalità. Gesù manifesta la loro verità storica di ipocriti o di ignoranti nelle cose di Dio non perché fossero umiliati dalla gente, ma perché si convertissero, ascoltando la sua Parola e credendo nel Vangelo. La verità sarà detta per il bene eterno o per il male eterno nel giorno del giudizio. Quel giorno saremo dichiarati secondo la nostra verità di bene per la salvezza eterna, ma anche nella nostra verità di male per la nostra rovina, perdizione, dannazione eterna. Con la morte non esisterà più la verità per la conversione, ma solo quella che ci dichiarerà beati o dannati. È il tremendo giorno del giudizio.
Madre di Dio, Angeli, Santi, non permettete che i cristiani dicano la verità per il male.