Il commento alle letture del 25 Agosto 2019 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Signore, sono pochi quelli che si salvano?
Is 66,18-21; Sal 116; Eb 12,5-7.11-13; Lc 13,22-30
Non dipende da Dio il numero di coloro che si salvano e di coloro che si perdono. Dipende dalla Chiesa e dalla singola persona. Dipende dalla Chiesa e in modo particolare dai ministri della Parola, sui quali ricade tutta la responsabilità dell’annunzio del Vangelo. Ricade sulla singola persona che può aderire alla predicazione o può anche rifiutarsi di accogliere la parola della salvezza e della vita eterna. Questa duplice responsabilità è già stata annunziata nell’Antico Testamento dal profeta Ezechiele.
Mi disse: «Figlio dell’uomo, mangia ciò che ti sta davanti, mangia questo rotolo, poi va’ e parla alla casa d’Israele». Io aprii la bocca ed egli mi fece mangiare quel rotolo, 3dicendomi: «Figlio dell’uomo, nutri il tuo ventre e riempi le tue viscere con questo rotolo che ti porgo». Io lo mangiai: fu per la mia bocca dolce come il miele. Mi disse ancora: «Figlio dell’uomo, tutte le parole che ti dico ascoltale con gli orecchi e accoglile nel cuore: poi va’, rècati dai deportati, dai figli del tuo popolo, e parla loro. Ascoltino o non ascoltino, dirai: “Così dice il Signore”». Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Figlio dell’uomo, ti ho posto come sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia. Se io dico al malvagio: “Tu morirai!”, e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te. Ma se tu avverti il malvagio ed egli non si converte dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per la sua iniquità, ma tu ti sarai salvato. Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette il male, io porrò un inciampo davanti a lui ed egli morirà. Se tu non l’avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate, ma della morte di lui domanderò conto a te. Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato» (Cfr. Ez 3,1-21).
San Paolo, cosciente di questa responsabilità, dichiara con solennità, dinanzi a tutti i vescovi dell’Asia, la sua innocenza. Chi si perde, non si perde per sua disobbedienza.
Per questo attesto solennemente oggi, davanti a voi, che io sono innocente del sangue di tutti, perché non mi sono sottratto al dovere di annunciarvi tutta la volontà di Dio (At 20,26-27).
Dal momento della missione, che per i ministri della Parola inizia dall’istante della loro consacrazione, essi sono responsabili della salvezza di ogni uomo. Tutti i ministri operatori di ingiustizia – per essi l’ingiustizia è il non compimento secondo purissima verità e obbedienza della loro missione – sono responsabili di ogni persona che si perde per mancato annunzio e insegnamento di come il Vangelo va vissuto. Poi inizia la responsabilità di colui che ha ascoltato e visto. Se questi non si converte, non retrocede dal male, non crede nella Parola della vita e della grazia, è lui responsabile per l’eternità dinanzi al suo vero Signore e Dio. È legge universale, immortale, eterna.
Passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno. Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”. Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori. Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
C’è una verità che urge che venga messa nel cuore. Noi possiamo alterare, travisare, modificare, trasformare, falsificare la Parola di Gesù. Possiamo non credere e anche combattere contro la Parola. Gesù rimane eternamente fedele a quanto è uscito della sua bocca. Se Lui ha detto che non ci riconoscerà, non ci riconoscerà. Noi possiamo ingannare il mondo. Lui non inganna, non si inganna, mai sarà infedele alla sua Parola.
Madre di Dio, Angeli, Santi, convincete i cuori della loro altissima responsabilità.