Il commento alle letture del 16 Aprile 2019 a cura di Mons. Costantino Di Bruno, Sacerdote Diocesano dell’Arcidiocesi di Catanzaro–Squillace (CZ).
Quello che vuoi fare, fallo presto
Is 49,1-6; Sal 70; Gv 13,21-33.36-38
Nel Vangelo ci sono verità evidenti e verità nascoste. Sempre dalle verità evidenti, con l’aiuto dello Spirito Santo, vanno colte tutte le verità nascoste nelle parole. Per questo è necessario che sempre si chieda allo Spirito del Signore che sia Lui la nostra sapienza, conoscenza, scienza, intelletto, timore del Signore, sia perché non trasformiamo le verità evidenti in falsità e sia perché possiamo mettere nella luce più pura le verità nascoste che sono la vera ossatura della rivelazione. Tutta la Scrittura porta in sé un mistero di cui una parte è visibile e l’altra invisibile. Lo Spirito Santo ci aiuta a vedere bene, secondo luce piena, la verità visibile. Dalla verità visibile osservata e colta nella sua verità, sempre Lui dovrà condurci a cogliere il mistero invisibile e porlo in piena luce. Nessuno speri di cogliere il mistero invisibile se danneggia, altera, dichiara nullo, trasforma, cambia il mistero visibile. Chi, ad esempio, dice che l’inferno non esiste, mentre esso è mistero visibile, evidente, chiaro in tutta la Rivelazione, diviene incapace di mettere in luce ogni altro mistero sia visibile che invisibile. Chi sostiene che Dio è solo purissima misericordia, ma non fedeltà alla sua Parola, fa della Scrittura Santa un ammasso di menzogne e di falsità. Ma se non si è nella purissima luce dello Spirito Santo, come dice Gesù agli scribi e ai farisei del suo tempo, di queste cose ne facciamo molte. Oggi tutta la Scrittura è stata ridotta a menzogna e falsità. Chi è nello Spirito Santo? Solo chi dimora nella Legge del Signore, nella Parola di Cristo, nella retta moralità. Peccato e Spirito Santo mai potranno vivere nello stesso cuore. O il cuore lo si dona allo Spirito, donandolo all’obbedienza alla Parola, o lo si dona a Satana, donando al peccato e alla trasgressione della Legge del Signore.
Dette queste cose, Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In verità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepoli si guardavano l’un l’altro, non sapendo bene di chi parlasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, si trovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fece cenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Ed egli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò il boccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese e lo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariota. Allora, dopo il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Gesù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno dei commensali capì perché gli avesse detto questo; alcuni infatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Gesù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per la festa», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri. Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quando fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei, ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete venire. Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Gli rispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguirmi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, perché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Rispose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in verità io ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.
Gesù ha dato il suo cuore all’obbedienza alla volontà del Padre. Giuda ha dato il suo cuore a Satana. Gesù deve vivere la Legge del Padre. Giuda la legge di Satana. Tra le due Leggi non può esserci comunione, accordo, dialogo. Giuda si può solo convertire alla volontà di Dio, ma per questo dovrà abbandonare peccato, vizio, concupiscenza, adorazione del denaro. Ecco il mistero nascosto di Gesù e di Giuda. Dice Gesù a Giuda: il tuo tradimento mai potrà impedire che io obbedisca al Padre. Anche se so che tu questa notte mi tradirai, io dovrò obbedire solo alla Legge del Padre e farò ciò che il Padre mi comanderà per mezzo del suo Santo Spirito. Per cui puoi anche obbedire alla tua Legge di peccato e di morte. Anzi puoi farlo presto, al più presto. Io camminerò per la mia strada. Osserverò la mia Legge. Se i discepoli di Gesù portassero la loro vita in questo mistero, avrebbero una visione nuova della loro vocazione e missione. Invece quasi sempre si vive di contrasto. Si vorrebbe che il peccato non vivesse la legge del peccato. Tu, cristiano, vivi la tua Legge. Lascia che il peccato viva la sua.
Madre di Dio, Angeli, Santi, aiutateci a comprendere il grande mistero della nostra vita.