«Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
La Vergine Maria è già fidanzata con Giuseppe. Ancora però le nozze non sono state celebrate. Lei ancora non è sposata. Maria e Giuseppe non convivono, non abitano nella stessa casa come famiglia. In questa fase di fidanzamento Maria si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Né Giuseppe, né altro uomo c’entrano nel mistero del concepimento della Vergine Maria. La Vergine Maria non conosce uomo, mai ha conosciuto uomo. Ella è ed è rimasta nella più pura e santa verginità. In Lei, il frutto del suo grembo, è per opera dello Spirito Santo. È opera dello Spirito Santo. Questo è il mistero.
Giuseppe è uomo giusto. La sua giustizia gli suggerisce di non ripudiare Maria. Per questo decide di licenziarla in segreto. Nel testo non si dice altro. Dall’altezza, profondità, larghezza, ampiezza della sua giustizia lui pensa solo il bene. Non pensa però al suo bene. Pensa invece al bene più grande per la Vergine Maria. Qual è il bene più grande per la Vergine Maria? Il bene più grande è quello di non ripudiarla con atto pubblico. Questo avrebbe provocato nella Vergine Maria un grandissimo dolore e avrebbe potuto esporla anche al ludibrio della gente. Il bene più grande è quello di uscire in punta di piedi, in grandissimo silenzio, dalla vita della sua futura sposa. Questo significa: “licenziarla in segreto”. Lui si sarebbe ritirato senza che nessuno sapesse niente. La chiave per risolvere ogni cosa risiede proprio in questa sua grande giustizia.
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È proprio della giustizia non arrecare alcun danno ad alcuno. È proprio dell’amore vero la rinuncia ad ogni azione che potrebbe in qualche modo produrre un qualche dolore sia fisico che morale agli altri. Giuseppe diviene così un grande maestro di giustizia: lui insegna ad ogni uomo che il più grande bene dell’altro deve essere l’unico desiderio del nostro cuore, l’unica volontà di ogni nostra azione. È Verità che sconvolge questa regola di giustizia vissuta da Giuseppe: la ricerca del più grande bene per la Vergine Maria.
In questo desiderio di più grande bene per la Vergine Maria, Giuseppe pensava che questo più grande bene dovesse essere senza di lui. Il Signore invece gli manifesta che il più grande bene per la Vergine Maria è uno solo: prendere la Vergine Maria con lui. Ella è la sua sposa e come sposa deve accoglierla. Il Signore per mezzo dell’angelo gli spiega anche il motivo: “Maria non ha fatto nulla da se stessa. In Lei si sta compiendo un grande mistero. Ciò che è generato in lei viene dallo Spirito Santo”. Da queste parole dell’angelo dobbiamo supporre che realmente Giuseppe non sapesse nulla del mistero che si era compiuto nella Vergine Maria. Questa sua non conoscenza del mistero, accresce ancora di più la sensibilità della sua giustizia. Veramente lui cercava il più grande bene. La giustizia in lui è astensione da ogni giudizio, da ogni parola, da ogni pettegolezzo, da ogni gesto, da ogni altra cosa che non fosse il silenzio assoluto. La giustizia fa del suo cuore una tomba e della sua mente un vuoto assoluto.
LEGGIAMO IL TESTO DI Mt 1,1-16.18-23
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Uria, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abia, Abia generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozia, Ozia generò Ioatàm, Ioatàm generò Acaz, Acaz generò Ezechia, Ezechia generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosia, Giosia generò Ieconia e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconia generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleazar, Eleazar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele, che significa Dio con noi.
In Maria si sta compiendo un grande prodigio. È un prodigio inaudito, mai avvenuto nella storia antica, mai avverrà nella storia futura. Solo Lei ha concepito il Figlio Unigenito del Padre nel suo seno per opera dello Spirito Santo. Nessuna altra donna al mondo. Mai. Al figlio che la Vergine Maria partorirà Giuseppe dovrà dare il nome. Lo dovrà chiamare Gesù. Donando il nome, Giuseppe riconosce Gesù come suo vero figlio. Con questo atto Gesù entra nella vera discendenza di Abramo e di Davide. Accogliendolo come vero figlio, è come se fosse nato anche da lui. Anche questa è grandezza di Giuseppe: fa del Figlio di Dio il suo proprio figlio. È come se lo avesse avuto per generazione spirituale. Così Giuseppe è vera immagine di Dio. Dio Padre ci fa suoi veri figli, anche se non veniamo dalla sua natura. Giuseppe fa del figlio della Vergine Maria e del Figlio di Dio il suo vero figlio, anche se non viene dalla sua natura.
La generazione spirituale ha un legame molto forte, è più forte della generazione secondo la carne. Essa è vera generazione. Gesù per Giuseppe non è un estraneo. È la sua vita. È vita della sua vita e come tale lo amerà, lo servirà, si consacrerà a Lui. Qual è la missione di Gesù? Salvare il suo popolo dai suoi peccati. Gesù nasce per la salvezza del popolo del Signore. Questa salvezza è liberazione dal peccato. Gesù (= Dio salva) viene per togliere il peccato del suo popolo e del mondo.
Tra la profezia così come è proferita da Isaia e il suo compimento regna lo stesso abisso che separa il cielo e la terra, l’eternità e il tempo, il Creatore e la creatura. Il Figlio della Vergine Maria non è soltanto l’Emmanuele, il Dio–con–noi, è il Figlio di Dio che si è fatto realmente carne, realmente uno di noi. Dio non è con noi, restando però fuori di noi. È con noi, ma in noi. È con noi, ma facendosi carne come noi. È Dio con noi perché ora è nostra carne e nostro sangue, nostra storia e nostra vita. Alla tentazione dell’uomo di volersi fare come Dio, Dio risponde con il farsi Lui come noi. È il capovolgimento di tutta la nostra storia. Con l’Incarnazione del Verbo eterno, del Figlio Unigenito del Padre, viene ribaltata la nostra esistenza. È come se fosse messa sottosopra. L’Incarnazione diviene così la nuova legge dell’umanità. Ogni uomo, da falso uomo è chiamato a farsi vero uomo. Con la tentazione nel giardino dell’Eden, l’uomo si è fatto come Dio, divenendo e falso Dio e falso uomo. Ora in Cristo – e solo in Cristo questo mistero potrà compiersi – l’uomo è chiamato a farsi vero uomo e vero figlio di Dio. Lui deve scendere dall’alto della sua falsa divinità e falsa umanità e rivestirsi di una umanità infinitamente più perfetta e più alta di quella ricevuta alle origini. La vera umanità che deve rivestire è però Cristo Signore. Se non riveste Cristo Gesù rimane nella sua falsa divinità e nella sua falsa umanità. La Madre di Dio ci venga in soccorso.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.