SABATO 08 GENNAIO – DOPO L’EPIFANIA [B]
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Nella Teologia dei grandi inni, Gesù è visto come un pellicano. Anticamente si credeva che il pellicano nutrisse i suoi piccoli con il suo Sangue. Ecco perché Gesù è detto in uno di questi inni eucaristici: Pio pellicano: “Adoro Te devotamente, oh Dio nascosto, sotto queste apparenze Ti celi veramente: a te tutto il mio cuore si abbandona, perché, contemplando Te, tutto vien meno. La vista, il tatto, il gusto, in Te si ingannano, ma solo con l’udito si crede con sicurezza: credo tutto ciò che disse il Figlio di Dio, nulla è più vero di questa parola di verità. Sulla croce era nascosta la sola divinità, ma qui è celata anche l’umanità: eppure credendo e confessando entrambe, chiedo ciò che domandò il ladrone penitente. Le piaghe, come Tommaso, non vedo, tuttavia confesso Te mio Dio. Fammi credere sempre più in Te, che in Te io abbia speranza, che io Ti ami. Oh memoriale della morte del Signore, Pane vivo, che dai vita all’uomo, concedi al mio spirito di vivere di Te, E di gustare Te in questo modo sempre dolcemente. Oh pio Pellicano, Signore Gesù, purifica me, immondo, col Tuo sangue, del quale una sola goccia può salvare Il mondo intero da ogni peccato. Oh Gesù, che velato ora ammiro, Prego che avvenga ciò che tanto bramo, che, contemplando Te col volto rivelato, a tal visione io sia beato della Tua gloria”
Gesù, vero pio Pellicano, vede una grande folla che viene a Lui, la vede come pecore senza pastore, stanca, smarrita, confusa, anche delusa e priva della vera speranza e si mette ad insegnare loro molte cose. Ecco il primo nutrimento necessario all’uomo. In ogni popolo che è senza il nutrimento della vera Parola di Dio, si compie la profezia di Amos: “Ecco, verranno giorni – oracolo del Signore Dio – in cui manderò la fame nel paese; non fame di pane né sete di acqua, ma di ascoltare le parole del Signore». Allora andranno errando da un mare all’altro e vagheranno da settentrione a oriente, per cercare la parola del Signore, ma non la troveranno. In quel giorno verranno meno per la sete le belle fanciulle e i giovani (Am 8,11-13). Oggi sembra essere uno di questi giorni tristi e bui. Non perché in questo giorno non si parli di Dio, di Dio si parla e si parla anche molto. Non si parla però dalla Parola che è uscita dal cuore del Padre, Parola arricchita dalla verità cui giorno dopo giorno deve condurre lo Spirito Santo. Si parla invece dalla parola che ognuno fa sgorgare dal suo cuore. Si sta compiendo per noi la profezia di Geremia: “Così dice il Signore degli eserciti: «Non ascoltate le parole dei profeti che profetizzano per voi; essi vi fanno vaneggiare, vi annunciano fantasie del loro cuore, non quanto viene dalla bocca del Signore. A coloro che disprezzano la parola del Signore, dicono: “Avrete la pace!”, e a quanti, ostinati, seguono il loro cuore: “Non vi coglierà la sventura!”. Ma chi ha assistito al consiglio del Signore, chi l’ha visto e ha udito la sua parola? Chi vi ha fatto attenzione e ha obbedito? Ecco la tempesta del Signore, il suo furore si scatena; una tempesta travolgente turbina sul capo dei malvagi. Non cesserà l’ira del Signore, finché non abbia compiuto e attuato i progetti del suo cuore. Alla fine dei giorni lo comprenderete pienamente! Io non ho inviato questi profeti ed essi corrono; non ho parlato a loro ed essi profetizzano. Se hanno assistito al mio consiglio, facciano udire le mie parole al mio popolo e li distolgano dalla loro condotta perversa e dalla malvagità delle loro azioni (Ger 23,16-22). Quando nel nome del Signore non si dice la vera Parola di Dio e di Cristo Gesù, si nutre il cuore e la mente degli uomini con veleno di morte. Gesù invece nutre con purissima vita eterna e intensissima luce divina.
- Pubblicità -
LEGGIAMO IL TESTO DI Mc 6,34-44
La moltiplicazione dei pani è figura del dono del suo corpo, della sua carne, con la quale domani, il Pio Pellicano, nutrirà tutti coloro che avranno creduto in Lui e credono anche in questo dono di vita eterna. è infatti la sua vita eterna che Lui darà a noi in cibo. Ecco il grande miracolo o prodigio dell’Eucaristia: il corpo di Cristo non si moltiplica. Ogni pezzettino di pane consacrato è tutto il corpo di Cristo, è tutta la sua anima, sangue, divinità. È tutto Cristo Gesù. In Lui vi è tutto il Padre e lo Spirito Santo. Tutta la sua Chiesa e tutta l’umanità. Chi riceve l’Eucaristia anche lui deve farsi Pio Pellicano e nutrire la Chiesa e l’umanità con il dono della sua vita. La Madre di Gesù ci aiuti a vivere questo mistero.