La conversione e il perdono dei peccati
GIOVEDÌ 8 APRILE (Lc 24,35-48)
Il nostro Dio è grande nella misericordia e nel perdono. Il Libro della Sapienza così narra e rivela la compassione del Signore: “Prevalere con la forza ti è sempre possibile; chi si opporrà alla potenza del tuo braccio? Tutto il mondo, infatti, davanti a te è come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento. Tu infatti ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta? Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza? Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita. Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato, perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore” (Sap 11,21-12,2). Da quale città gli Apostoli devono iniziare la loro missione con la predicazione della conversione e il perdono dei peccati? Proprio da Gerusalemme, la città nella quale Gesù Signore è stato crocifisso, dopo essere stato accusato di bestemmia. Con la morte di Gesù si era compiuta solo una parte delle antiche profezie. Con la risurrezione tutte le promesse di Dio sono divenute storia, vita, realtà in Gesù. Lui è il vero Messia. Ora chi vuole credere, può. Tutta la Scrittura testimonia che Gesù di Nazaret è il vero Messia, il vero Cristo. Dopo la gloriosa risurrezione, chi non crede è responsabile della sua incredulità. Non potrà più appellarsi alla Scrittura. Essa è tutta, in ogni sua Parola, dalla parte del Risorto.
In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».
La conversione che gli Apostoli dovranno annunciare o predicare è il passaggio necessario da Mosè a Cristo Gesù e dalla Legge al Vangelo. Essa è insieme morale, cristologica, ecclesiale. È morale perché tutti dovranno camminare secondo la Parola che Gesù ha rivelato, Parola che è la sola via perché si raggiunga il regno eterno. È cristologica perché la fede in Cristo Gesù è la condizione per essere liberati da ogni peccato. Il perdono dei peccati è frutto e dono di Cristo. È ecclesiale perché solo divenendo vero corpo di Cristo e aggregandosi alla comunità si ricevono tutti quei mezzi di grazia e ogni verità per rimanere e percorrere la via della vita. Oggi molti figli della Chiesa stanno abdicando alla predicazione comandata da Gesù Signore. Si predica la salvezza senza conversione né al Vangelo, né a Cristo Gesù e né alla Chiesa. Si è in piena disobbedienza al comando di Gesù Signore. Se queste tre conversioni – al Vangelo, a Cristo Gesù, alla Chiesa – sono la sola via della vera salvezza, non predicarle significa abbandonare l’uomo alla perdizione. È lasciarlo nel suo peccato e nelle sue tenebre. Se poi si aggiunge che la non missione è frutto di una predicazione che annuncia che tutto alla fine è avvolto dalla misericordia di Dio, allora dobbiamo confessare che l’antica religione e l’antica fede è morta ed è sepolta.
Madre della Redenzione, Angeli, Santi, fateci rimanere ancorati all’antica fede.
Nota: Questo commento al Vangelo è gratuito pertanto l’autore non autorizza un fine diverso dalla gratuità.